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384 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
ché doveva tenere in considerazione una pluralità di tipologie di terreno e mezzi
di trasporto. Nello specifico nel caso di una guerra con l’Austria, la massa enorme
di materiali e persone provenienti dal Centro e dal Sud del paese sarebbero dovuti
passare sia attraverso il limite montuoso degli Appennini che attraverso lo sbarra-
mento del fiume Po. Bisogna inoltre evidenziare che nel caso in cui il Piano Ca-
dorna fosse riuscito e l’Esercito Italiano si fosse schierato oltre le Alpi Giulie nella
piana di Lubiana, ben presto questo si sarebbe trovato in una condizione simile
o peggiore a quella dell’Esercito tedesco sulla Marna nel 1914, tagliato fuori da
ogni rifornimento a causa della scarsità delle vie di connessione sul rilievo alpino.
Limiti geografici e Zona delle Operazioni, 1914, base cartografica Google Map Engine,
(edit by Giulio Testori - 2014)
Errore che sarà commesso in seguito anche dall’Esercito austro-ungarico, costret-
to a ritirarsi dal territorio italiano anche a causa della mancanza di rifornimenti
una volta giunto sul Piave.
Lo stato delle ferrovie italiane nel 1914 è stato recentemente rivalutato dal Ge-
nerale Oreste Bovio; in confronto alla Germania e all’Austria, l’Italia disponeva
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di sole due linee indipendenti che collegavano l’interno del paese con il confine
orientale; queste due linee si sviluppavano tra Veneto e Friuli, una passava a Nord
ai piedi dei rilievi alpini, l’altra nei pressi della linea di costa. La prima era costi-
tuita dalla linea Verona-Vicenza-Castelfranco-Treviso-Casarsa-Udine; questa era
13 O. Bovio, “Le ferrovie italiane nella Prima Guerra Mondiale”, Roma: Ufficio Storico dello Stato
Maggiore Esercito, 1987.

