Page 375 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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e il Re il 30. L’ambasciatore tedesco reiterò le proprie rassicurazioni anche po-
chi giorni dopo, quando giunse notizia che al ministero degli Esteri di Vienna
Berchtold era stato sostituito dall’ungherese Stephan Burián, il 13 gennaio 1915.
Il nuovo ministro assunse però una posizione assai rigida rifiutando ogni discus-
sione preliminare circa il Trentino, giungendo a rinnegare le concessioni del suo
predecessore circa l’occupazione italiana di Valona e del Dodecaneso. Tutto ciò
indebolì fortemente la credibilità della posizione mediatrice tedesca e dei politici
italiani che si erano spesi per la neutralità sotto compenso.
A peggiorare le cose v’era la risolutezza del voltafaccia austriaco, determinato
al punto da contraddire i pressanti suggerimenti di Berlino e sostenuto dallo Stato
Maggiore e dall’imperatore in prima persona. La principale preoccupazione di
Salandra e del re divenne, improvvisamente, una possibile guerra preventiva da
parte dell’Austria-Ungheria, la quale teneva, da sempre, ben presidiati i propri
confini. Che lo stato maggiore austriaco brulicasse di “italofobi” era ben chiaro
a tutti: nel 1909 il generale Conrad, capo di Stato Maggiore generale austriaco
dal 18 novembre 1906, aveva proposto di approfittare del terremoto di Messina
(28 dicembre 1908) per condurre una facile “guerra preventiva” contro l’Italia e,
nel dicembre 1911, nel corso della guerra italo-turca, per un simile suggerimento
dovette essere temporaneamente destituito.
Nel corso del 1914 Conrad era saldamente capo di Stato Maggiore e le sue
Terremoto di Messina (28 dicembre 1908)

