Page 161 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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II SeSSIone - I ServIzI dI InformazIone, alcune proSpettIve         161


             28 di ottobre e dal 4 novembre in poi.
                Da questi rapporti emerge chiaramente l’esistenza di due reti separate, una
             austriaca e una tedesca, raramente interconnesse. La prima comprende un nume-
             ro di stazioni molto inferiore e svolge un’attività ridotta rispetto all’altra perché
             gli Austriaci, a differenza dei Tedeschi, non dispongono di radiotrasmittenti a
             livello di Corpo d’Armata e tantomeno di Divisione. La carenza di collegamenti
             radio, dettata dalla ossessione di non fornire agli analisti italiani materiale critto-
             grafico utile per risolvere i propri cifrari, è particolarmente avvertita durante lo
             spostamento del fronte e provoca conseguenze operative anche molto pesanti la
             cui descrizione esula dai limiti della presente relazione.
                La mancanza della radio si ripercuote anche sulle operazioni di decrittazione
             con un considerevole aumento dei tempi necessari per la trasmissione dei dispac-
             ci intercettati dalle stazioni di ascolto al centro di decrittazione e da quest’ultimo
             verso i comandi ove le poche informazioni raccolte giungono spesso quando
             non sono più attuali.  Evidentemente, la Communication Intelligence, per essere
             efficace, deve poter contare su un’efficiente e sicura rete di telecomunicazioni re-
             alizzabile, durante una guerra di movimento, prevalentemente mediante la radio!
                In definitiva, un esame obiettivo sulla rispondenza alla reale situazione dei
             giudizi formulati della Commissione d’Inchiesta su Caporetto, dimostra una sor-
             prendente superficialità dovuta presumibilmente anche all’incompletezza delle
             informazioni assunte sul tema.

             Cifrari per le prime linee
                Nell’ultimo anno di guerra, l’estendersi delle comunicazioni radio verso le
             unità combattenti di minori dimensioni, determina la necessità di disegnare si-
             stemi cifranti adatti all’impiego in prima linea cioè di facile impiego e resistenti
             alle decrittazioni anche in caso di perdita o cattura del cifrario.
                Con questa finalità, il Reparto crittografico aveva elaborato il già citato Cifra-
             rio “D” per le comunicazioni in ambito divisionale e produce nel 1918 il cifrario
             “R” «per l’impiego nei Reggimenti di fanteria e nei reparti equivalenti delle altre
             Armi». Ambedue i cifrari possono impiegarsi per la trasmissione sia di fono-
             grammi sia di dispacci radiotelegrafici, in quanto anche i reggimenti vengono,
             nell’ultima fase del conflitto, gradualmente dotati di apparati radio da trincea di
             piccola potenza, dimensioni e peso contenuti, alimentati con batterie.
                La difficoltà di penetrare questa tipologia di cifrari si evince dall’esame della
             seguente figura ove è riprodotta la prima pagina della “sezione cifrante del D”:
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             Trattasi di un esemplare conservato nella biblioteca dall’ISCAG e in precedenza


             6  Come per tutti i codici disordinati (intervertiti), per decifrare occorre una seconda sezione
                “decifrante” in cui i numeri corrispondenti a ciascuna voce del vocabolario. disordinati nella
                parte cifrante, vanno riportati in ordine crescente.
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