Page 162 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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162 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
posseduto dal Generale Sacco; le annotazioni a matita che s’intravedono nella
figura sono molto probabilmente di sua mano.
Accanto ad ogni voce del repertorio, si notano tre puntini o gruppi di tre pun-
tini ciascuno dei quali corrisponde a un numero con tre cifre, compreso tra 000 e
999, da estrarre a sorte in ogni Divisione e valido entro un periodo di tempo pari
al massimo a un mese, quando il cifrario si impiega per le comunicazioni radio.
Al termine di questo periodo, l’estrazione va ripetuta. 7
Si comprende facilmente come la moltiplicazione dei cifrari così ottenuta
renda estremamente difficoltosa l’opera degli analisti nemici, anche nel caso in
cui questi vengano in possesso del modello base o di una sua copia “compilata”
da una singola Divisione.
Lo stesso criterio è adottato dal Reparto crittografico per il disegno del cifra-
rio “R” catturato dagli Austriaci in diverse occasioni, dato il suo impiego nelle
zone più avanzate del fronte, ma senza alcun effetto pratico. 8
Nello schieramento opposto, gli Austriaci rimuovono, con inizio nella prima-
vera del 1918 ma in modo discontinuo, le limitazioni imposte sin dal 1915 alle
comunicazioni radio tra le proprie unità combattenti e ne estendono l’impiego
all’interno delle Divisioni, con stazioni di piccola potenza. Per proteggere le co-
municazioni in prima linea, essi utilizzano sia le precedenti tipologie di cifrari e
strumenti, come dischi, griglie, ecc., sia nuovi repertori.
Tra questi, si distingue, il cifrario tedesco denominato “Schüsselheft“, un di-
zionarietto con gruppi cifranti di tre cifre, introdotto nell’esercito germanico nel
gennaio e adottato dagli Austriaci nel luglio dell’ultimo anno di guerra. Il reper-
torio è dotato di tabelle cifranti e decifranti chiamate “Geheimklappe” (fazzoletti
segreti), facilmente sostituibili e da compilarsi a cura di ciascuna Divisione, con
un criterio simile a quello adottato alcuni mesi prima dagli italiani per i cifrari
“D” e “R”.
La Battaglia del Solstizio
L’aumento dell’attività radio austriaca, manifestatasi nel corso del 1918 spe-
cie in alcune circostanze cruciali, favorisce gli analisti italiani che dispongono
così di abbondante materiale crittografico, utile per procedere a più rapide solu-
zioni dei cifrari.
7 La presenza di più gruppi di puntini accanto ad alcune posizioni del vocabolario, è segno che
occorre estrarre più numeri da impiegare alternativamente nei dispacci (“omofoni”), al fine
di evitare che dalla ripetizione di un termine usato frequentemente, come lo “stop” ovvero la
lettera “a”, il nemico possa trarre appigli utili alla decrittazione.
8 Questo cifrario è contenuto in un unico foglio che ripiegato in quattro parti assume dimensioni
tascabili. Nel foglio sono contenute le tabelle cifranti e decifranti in cui vanno inseriti i numeri
da estrarre a sorte.

