Page 33 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto 33
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Kâmil Pascià ordina ai resti della 3ª Armata di ritirarsi da Erzurum. Solo a que-
sto punto i comandi ottomani decidono di inviare nel Caucaso la 2ª Armata, com-
posta da truppe richiamate dal settore di Gallipoli, schierandola immediatamente
a sud dei resti della 3ª Armata. A capo della nuova grande unità è nominato
Ahmet İzzet Pascià. 3
Nelle settimane successive, appoggiate anche da sbarchi lungo la costa, le
truppe russe avanzano in Anatolia orientale e occupano il 15 aprile Trebisonda,
spingendosi poi fino a Muş ed Erzincan, che cade in mano zarista nel luglio
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successivo.
All’inizio di agosto İzzet Pascià lancia quindi una controffensiva nel settore
meridionale, con intensi combattimenti nell’area del lago di Van che proseguono
per tutta l’estate.
La pericolosa avanzata nemica viene fermata solo grazie all’arrivo della 2ª
Armata ottomana, di cui fa parte anche il XVI Corpo del generale Mustafa Ke-
mal, che sul finire di agosto sconfigge i russi a Bitlis, l’ultima piazzaforte a difesa
delle vie d’accesso all’Anatolia centrale e alla Mesopotamia.
Gli ottomani, oltre a dover affrontare le forze russe – e i volontari armeni di
Andranik Ozanian – devono anche confrontarsi con la serpeggiante ribellione
della popolazione armena. Inoltre, continuano le difficoltà logistiche e in genera-
le permane una costante scarsità di rifornimenti. Nonostante ciò, il 26 settembre
la controffensiva ottomana può dirsi conclusa, con la riconquista di Muş e Bitlis.
La situazione dei turchi rimane però critica, con i russi padroni di ampie porzioni
di territorio ottomano e la marina zarista che controlla il Mar Nero. In effetti,
solo il rigido inverno e l’inevitabile stasi operativa offrono agli ottomani l’occa-
sione di riposare al sicuro da nuove pericolose offensive nemiche.
Nel frattempo, sul Fronte orientale Brusilov ha pianificato la sua grande of-
fensiva. Dopo attenta preparazione, il 4 giugno 1916 su un fronte di oltre 500
km, che va dalle Paludi del Pryp’jat’ alla Bukovina, le forze zariste passano
all’attacco. Nonostante un’evidente carenza di artiglierie – meno di 2000 pezzi
per 350 km di fronte – il bombardamento iniziale è comunque efficace contro gli
austro-ungarici, i quali sono colti completamente di sorpresa. L’avanzata è per i
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2 La breve difesa della città è costata agli ottomani la perdita di circa 25.000 uomini, 327 pezzi
di artiglieria e di una grande quantità di materiali. Per le vicende delle forze ottomane si ri-
manda a E.J. Erickson, Ordered to Die: A History of the Ottoman Army in the First World War,
Greenwood Press, Westport, 2001.
3 La 2ª Armata è composta da 4 corpi d’armata (II, III, IV e XVI).
4 Trebisonda è in quel momento l’unico grande porto a disposizione degli ottomani, dove sia
possibile far affluire rifornimenti, vista l’inesistenza di un adeguato sistema stradale e ferro-
viario.
5 Per i dettagli delle operazioni cfr. B.H. Liddell Hart, La Prima Guerra mondiale, 1914-1918,
Rizzoli, Milano 1969.

