Page 36 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 36
36 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
12
occupando inizialmente anche Durazzo per facilitare la ritirata serba. L’in-
tervento a Durazzo suscita però accesi dibattiti all’interno dei comandi e della
dirigenza politica italiana, con Cadorna che rimane assolutamente contrario al
mantenimento di forze italiane nella città. 13
A fine gennaio giunge in Albania il generale Giacinto Ferrero, per assumere il
comando delle forze a Durazzo, riorganizzare lo schieramento difensivo e aiuta-
re nello sgombero dei serbi ancora in città.
Nel frattempo, la 3ª Armata austro-ungarica del generale Hermann von
Kövess han iniziato l’avanzata su Durazzo. Tra l’11 e il 12 febbraio avvengono i
primi scontri tra italiani e austro-ungarici sostenuti da irregolari albanesi, proprio
mentre le avanguardie bulgare, attraversata la Macedonia, entrano in Albania
dirigendosi verso Elbasan. Durazzo è dunque isolata ma la decisione di ritirarsi
dalla città sarà tormentata e al centro di ennesime discussioni. L’abbandono di
Durazzo avviene solamente il 26 febbraio. Con la presa della città gli austro-
ungarici interrompono le operazioni offensive e consolidano le proprie posizioni
nel nord dell’Albania. Affluiscono intanto a Valona nuovi reparti che ampliano
sensibilmente le dimensioni del corpo di spedizione italiano. La zona di Valona
viene quindi trasformata in un grande campo trincerato.
In marzo le forze italiane assumono la nuova denominazione di XVI Cor-
14
po d’armata sotto il comando del generale Settimio Piacentini. Il XVI Corpo
dispone inizialmente della 38ª divisione con le brigate Puglie e Savona; la 43ª
divisione, brigate arno e Marche; la 44ª divisione, brigate tanaro e Verona; oltre
a vari reparti alle dirette dipendenze del comando di Corpo, come il 10° Reggi-
mento bersaglieri, il reggimento cavalleggeri lodi, il 75° Gruppo d’assedio e 4
reggimenti della Milizia Territoriale. In giugno il generale Piacentini è sostituito
dal generale Oreste Bandini, mentre il XVI Corpo assume la nuova denomina-
zione di Comando delle Truppe di occupazione d’Albania.
Nel frattempo, gli austro-ungarici hanno praticamente rinunciato ad azioni
offensive, ad eccezione di una piccola puntata su Elbasan a sostegno delle bande
albanesi filo-austriache che operano verso la Vojussa. Il 2 settembre si svolge
un’operazione nella regione del Drizar, cui segue una fallimentare azione contro
15
le posizioni nemiche di Levan.
12 L’esercito italiano nella Grande Guerra (1915-1918), cit., p. 30; Vagnini, Italia e Balcani
nella Grande Guerra, cit., p. 52.
13 In mancanza di una chiara decisione da Roma, il generale Bertotti si era infatti assunto la
responsabilità di inviare il 4 dicembre via terra un contingente a Durazzo. Sulle lunghe discus-
sioni relative a come impostare l’intervento in Albania Ivi, pp. 53-60.
14 Nelle settimane successive a queste forze si aggiungono i reggimenti cavalleria Palermo e
Catania e il 15° reggimento della Milizia Territoriale. L’esercito italiano nella Grande Guerra
(1915-1918), cit., pp. 64-65.
15 Ivi, p. 81.

