Page 37 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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I SeSSIone - l’evoluzIone InternazIonale del ConflItto               37



                A sud invece, a causa delle rivalità con Atene e dell’ambiguo contegno del
             governo ellenico, gli italiani ne approfittano per procedere ad una parziale occu-
             pazione dell’Epiro settentrionale, che i greci sono invece intenzionati ad annet-
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             tere.  In luglio viene estesa l’occupazione della costa albanese; a partire dal 23
             agosto gli italiani sono a Himara, Porto Palermo e sul Monte Kalarat, costringen-
             do gli occupanti greci a ritirarsi. A questo punto, persino Cadorna è disposto ad
             accettare le richieste del ministro degli Esteri Sidney Sonnino per l’estensione
             delle occupazioni lungo il confine con la Grecia. Il 2 ottobre gli italiani sbarcano
             a Santi Quaranta, mentre altri reparti occupano Argirocastro via terra.  Il gover-
                                                                          17
             no ellenico protesta per queste occupazioni, che Roma definisce temporanee, ma
             non è in grado di opporre alcuna resistenza.
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                Nello stesso periodo e grosso modo per gli stessi motivi, anche i francesi de-
             cidono di agire in Albania, avanzando su Korçë, a dimostrazione di come in mol-
             ti siano interessati alla futura sistemazione dell’Albania. Già nel mese di giugno
             il comandante dell’Armata d’Oriente, generale Maurice Sarrail, aveva inviato
             un piccolo distaccamento a Korçë. Sulla cittadina si erano quindi concentrati gli
             appetiti di serbi, venizelisti e italiani.
                Dopo il ritiro del primo presidio francese, in dicembre il generale Sarrail
             invia in città il colonnello Henry Descoins al comando di truppe coloniali e un
             distaccamento serbo. I francesi riescono anche a trovare un’intesa con alcuni
             notabili locali che porta il 10 dicembre alla firma di un protocollo che instaura il
             Kazà autonomo di Korçë, sotto la protezione di Parigi, suscitando con ciò l’ine-
             vitabile irritazione del governo italiano.   Il giorno successivo il comando delle
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             truppe italiane è assunto dal generale Giacinto Ferrero, il quale si impegna da
             subito a migliorare le capacità difensive delle forze a sua disposizione.

             Il Fronte di Salonicco
                Le truppe dell’Intesa arrivano in Macedonia negli ultimi mesi del 1915, a
             seguito del fallimento delle operazioni a Gallipoli e con la speranza di creare un
             contatto stabile tra l’importante città portuale di Salonicco e le forze serbe, sot-
             toposte ad una concentrica pressione da parte del nemico. Una speranza questa

             16  Vagnini, Italia e Balcani nella Grande Guerra, cit., pp. 61-63.
             17  Cfr. L’esercito italiano nella Grande Guerra (1915-1918), cit., p. 81. I Documenti Diplomatici
                Italiani (DDI), Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1954-1988, Quinta Serie, vol. VI,
                doc. 538.
             18  Ivi, docc. 515, 519.
             19  Cfr. Les Armées françaises dans la Grande Guerre, Tome VIII La campagne d’Orient (Dar-
                danelles et Salonique), vol. II, Imprimerie Nationale, Paris 1934, pp. 408-409. Si veda anche
                P. Pastorelli, L’Albania nella politica estera italiana: 1914-1920, Jovene, Napoli 1970, p. 41.
                Questo evento aprirà una lunga disputa che porterà al Proclama di Argirocastro del 3 giugno
                1917.
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