Page 185 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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II SeSSIone - Il 1917. ASpettI mIlItArI 185
vagavano senza meta. La 12ª battaglia dell’Isonzo, passata alla storia come la
disfatta di Caporetto, terminò il 9 novembre sulla linea del Piave-Monte Grappa,
dove il nemico arrestò la sua avanzata grazie alla rapida riorganizzazione difen-
siva delle nostre linee.
L’Arma partecipò con un ruolo non secondario alla difficile manovra di arre-
tramento, sia con le Sezioni e i Plotoni mobilitati assegnati alle Unità dell’Eserci-
to sia con gli stessi Carabinieri dei comandi territoriali. Si trovarono a partecipa-
re direttamente ai combattimenti di retroguardia e sulle prime linee difensive del
fiume Torre, a difesa di Udine, e del Tagliamento, ma soprattutto i Carabinieri si
rivelarono essenziali nel guidare e riportare ordine nei reparti che retrocedevano
confusamente, nel tenere sgombre le vie di comunicazione, nel prestare soccorso
alla popolazione in fuga. A tale proposito appare illuminante la testimonianza
del Capitano Giuseppe Piéche (futuro Comandante dell’Arma dei Carabinieri
dell’Italia Liberata), al comando di 3 sezioni mobilitate addette al Comando Su-
premo (113ª, 114ª e 119ª): “La notizia di quanto era accaduto a Caporetto giunse
improvvisa e inaspettata al Comando Supremo portata da sbandati che, gettate le
armi e toltisi i fregi dei Reggimenti venivano già cantando e inneggiando la fine
della guerra. Sua Maestà si precipitò al Comando Supremo ed io vedo ancora
davanti ai miei occhi il Re e Cadorna passeggiare su e giù davanti al Comando
concitatamente […] in tutta fretta fu disposto lo spostamento del Comando; io
con le mie Sezioni avviai i cavalli con tutto il personale montato al comando
di un Brigadiere molto in gamba [...] una sezione con me prese per miracolo
l’ultimo treno mentre le granate austriache già arrivano sulla stazione, si fermò
a Treviso, le altre due proseguirono per Padova. Tutti i magazzini furono aperti
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perché la popolazione si rifornisse di quanto vi era contenuto” .
In quei giorni drammatici, nel timore di attentati da parte di militari nemici
travestiti con uniformi italiane, fu riorganizzato il servizio di sicurezza del So-
vrano, che soleva muoversi nelle retrovie della zona di operazioni per ispeziona-
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re reparti, mediante il concorso delle divisioni Carabinieri territoriali .
Ma non si trattava “solamente” di tali attività. Vengono in aiuto allo storico
alcuni esempi, tra i tanti, che forse chiariscono quanto le attività di polizia mi-
litare, nella quotidianità, non rappresentassero che una “etichetta” di quanto i
Carabinieri svolgevano e di come, nel corso della battaglia, le funzioni si modi-
ficassero nell’interesse della tenuta dei reparti.
Così, il 19 agosto 1917, sull’altopiano del Carso, nel settore di Fornaza, perse
5 Sul punto, Giovanni Salierno, 1917 Da Caporetto Al Piave (24 ottobre), in “Notiziario storico
dell’Arma dei Carabinieri”, n. 5/2017, pp. 94-95.
6 AUSSME, Fondo M7, circolari vari uffici, serie Comando Supremo - Ufficio ordinamento
e mobilitazione, b. 34, circolare n. 29/8 in data 29 novembre 1917, Servizio riguardante la
sicurezza di S.M. il Re, Comando del 1° Gruppo delle Legioni Carabinieri Reali.