Page 379 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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sul Vardar verso Monastir (Bitola). Le difficoltà incontrate dai britannici resero
però necessario procrastinare l’inizio dei combattimenti negli altri settori. La
data d’inizio fu infine fissata per il 5 maggio sulla Crna e per l’8 nei settori serbo
e britannico.
Il settore della Crna era difeso dal LXII C.A. (11^ Armata bulgaro-tedesca)
con la 302^ divisione tedesca e una brigata mista tedesco-bulgara, sostenute da
consistente artiglieria e numerose mitragliatrici. Il comando di queste unità era
affidato a ufficiali dello Stato Maggiore tedesco.
Le unità di prima linea erano ben posizionate e come accennato disponevano
di ottime difese soprattutto in prossimità di alcune colline, tatticamente essenziali
per il controllo di quel settore del fronte, dove si sviluppava un complesso
sistema di trincee protette da diverse linee di filo spinato. Esistevano poi diversi
ricoveri che potevano accogliere i difensori in caso di intensi bombardamenti di
artiglieria. Dietro questo valido dispositivo, le truppe degli Imperi Centrali erano
protette, ben rifornite e con un elevato morale.
La situazione per gli attaccanti e le loro reali possibilità di riuscita non
erano dunque delle migliori, ciononostante gli ampi mezzi messi a disposizione
per l’offensiva rendevano fiducioso il comando dell’Armata d’Oriente. Come
precedentemente accennato, il compito dei reparti francesi e italiani era quello di
penetrare le difese bulgare e tedesche in direzione di Prilep e cadere sul fianco
delle forze bulgare sul Vardar e intorno a Monastir. Il generale Sarrail aveva
precedentemente compiuto una ricognizione in questo settore e stabilito che le
divisioni alleate dovessero lanciare un risolutivo assalto frontale lungo la quasi
totalità della linea difensiva nemica. Questa prospettiva aveva però ingenerato
non poche perplessità nei comandi francesi e italiani interessati, che non furono
fugati neanche dalla decisione di Sarrail di rinforzare le forze attaccanti mettendo
a loro disposizione la brigata russa.
I comandi bulgari e tedeschi erano a conoscenza di una prossima offensiva
alleata della quale tuttavia non erano particolarmente preoccupati, sicuri della
capacità di resistenze della propria ben fortificata linea difensiva, che venne
tuttavia progressivamente rafforzata con l’afflusso di riserve. La tattica scelta
dai comandi bulgari e tedeschi era dunque quella dell’attesa, di una prolungata
resistenza una volta iniziato l’attacco ed infine, in caso di sfondamento della
prima linea, di un pronto contrattacco. Era inoltre essenziale per gli Imperi
Centrali garantire la sicurezza e la fruibilità della strada Gradsko-Prilep, che
costituiva la loro principale linea di comunicazione e approvvigionamento.
L’attacco ebbe inizio come previsto il 5 maggio con una prolungata preparazione
d’artiglieria che lasciò al nemico la possibilità di far affluire le proprie riserve
e predisporre un fuoco di controbatteria per poi colpire direttamente anche le
trincee degli attaccanti. L’attacco della fanteria ebbe inizio il 9 maggio, quando
francesi, italiani e russi riuscirono a raggiungere la seconda linea del nemico.