Page 381 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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IV SeSSIone - Il 1917. AltrI frontI 381
secondogenito Alessandro, gradito all’Intesa. Richieste infine accolte dal governo
ellenico, con grande soddisfazione di Parigi, i quali accolgono con favore anche
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il ritorno di Venizelos alla guida del governo. Il 30 giugno il nuovo governo
Venizelos dichiara quindi guerra agli Imperi Centrali. Tuttavia, la Russia e l’Italia
non condividono la soddisfazione del governo francese e Roma in particolare,
dubitando delle intenzioni di Parigi e temendo un sostegno alle ambizioni
espansioniste di Venizelos, si sente ulteriormente incoraggiata ad agire con
decisione. In effetti, l’episodio del proclama di Argirocastro è contemporaneo
alla creazione di presidi francesi in Tessaglia, cui fa seguito anche la già citata
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avanzata in Epiro.
Il 1917 si chiuse negativamente per l’Intesa, con la Russia ormai prossima
alla guerra civile e i bolscevichi determinati a porre fine al conflitto con le
Potenze Centrali a qualsiasi costo. Gli eventi rivoluzionari contribuirono inoltre
a segnare il destino della Romania. Nella primavera del 1917 la 4ª Armata
romena era schierata a copertura della Moldavia e di Iaşi, dove si è rifugiato
il governo, mentre con sostegno dell’Intesa è in corso una rapida e necessaria
riorganizzazione di quel che rimane dell’esercito, soprattutto grazie all’azione
della missione militare francese del generale Berthelot. Inizio luglio 1917: nel
settore romeno su entrambi i lati del fronte si registra un alto concentramento di
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forze. In seguito a un ingente sforzo organizzativo i romeni riescono a disporre
di 15 divisioni di fanteria e 2 di cavalleria. In maggio le forze russe e romene in
Moldavia passano all’attacco per sostenere la contemporanea offensiva Kerenskij,
ottenendo parziali successi e riuscendo a sfondare il fronte austro-ungarico
nella battaglia di Mărăști. L’ultima offensiva russa fu però nel complesso un
fallimento e costrinse anche le truppe schierate in Romania a fermare la propria
avanzata. Nonostante ciò, i romeni proseguono gli attacchi locali almeno fino al
27 luglio. Nel frattempo, le forze degli Imperi Centrali furono in condizione
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di lanciare un contrattacco che fu successivamente bloccato presso Oituz. La
buona prestazione dei romeni non fu in grado di compensare la grave situazione
strategica e quando i bolscevichi presero il potere rimasero ben poche possibilità
per la Romania. Le vittorie romene rappresentano i principali successi alleati
sul fronte orientale nel 1917, oltre a bloccare consistenti forze nemiche che di
12 Il 12 giugno Costantino lascia la capitale per la sua residenza estiva, per poi raggiungere l’Ita-
lia e infine l’esilio svizzero.
13 Il ritiro dei presidi italiani da gran parte della regione avverrà nell’agosto 1917, contempora-
neamente al ritiro dei reparti francesi dalla Tessaglia.
14 Nel complesso 80 divisioni di fanteria e 19 di cavalleria.
15 G.E. Torrey, The Romanian Battlefront in World War I, Kansas University Press, Lawrence
2011, pp. 200-207.
16 Quella di Oituz è in pratica l’ultima offensiva condotta dagli austro-tedeschi sul fronte rome-
no. Ivi, pp. 237-251.