Page 382 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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382 il 1917. l’anno della svolta
conseguenza non possono essere utilizzate su altri fronti. La situazione rimane ad
ogni modo critica sul piano strategico. La Rivoluzione d’Ottobre e l’inizio della
guerra civile in Russia pongono infatti fine all’impegno russo nel settore romeno.
La Romania è virtualmente isolata e costretta a negoziare un armistizio. La firma
del trattato di Brest-Litovsk segnò infatti anche la fine delle residue speranze dei
romeni, ormai isolati e circondati, costringendoli a siglare l’armistizio di Focşani
il 9 dicembre 1917; a questo seguirà la pace di Bucarest del 7 maggio 1918. 17
conclusioni
Gli eventi presentati in questo breve intervento descrivono le difficoltà e la
complessità del conflitto mondiale nell’Europa sudorientale. Il 1917 è dunque
un anno essenziale per le sorti del conflitto mondiale e in particolare per l’intero
settore balcanico da cui, in fin dei conti, l’anno successivo arriverà un colpo
decisivo agli Imperi Centrali.
In conclusione, le vicende dell’area balcanica sia sul piano politico-diplomatico
che militare risultano dunque di sicuro interesse, soprattutto per loro evidente
complessità. Il fatto che gli unici successi sul campo europeo da parte dell’Intesa
in quell’anno siano giunti nel settore romeno è senza dubbio un elemento che non
può essere tralasciato, con la doverosa precisazione che il fallimento sul piano
strategico dovuto alla crisi russa e la successiva uscita di scena della Romania
non sono direttamente riconducibili agli eventi militari avvenuti in Moldavia. La
situazione greca rappresenta un altro aspetto di grande rilievo, non solo perché
il 1917 rappresenta la fine della lunga crisi diplomatica tra Atene e le capitali
alleate ma anche in quanto l’abdicazione di Costantino costituisce la definitiva
vittoria di Venizelos e dei suoi sostenitori, con la conseguente decisione della
Grecia di schierarsi al fianco dell’Intesa.
Decisivo appare anche il ruolo del contingente italiano in Macedonia, anche
se il fallimento dell’offensiva di primavera costringe a rimandare quella rottura
strategica che in effetti si sarebbe realizzata solamente nell’autunno del 1918.
Oltre agli aspetti militari e diplomatici legati ai rapporti tra i diversi paesi
coinvolti, rimane aperta la questione del ruolo, di obbiettivi e ambizioni
dell’Italia nella regione, che per ovvi motivi hanno trovato spazio limitato in
questo contributo, ma che in effetti costituiscono un elemento non secondario
per comprendere sviluppo e conseguenze del conflitto mondiale nei Balcani.
17 In effetti la pace viene siglata a Buftea, una località vicina alla capitale. Per il testo originale
del trattato cfr. Nouveau Recueil Général de Traités, Troisième Séries, Tome X, Librarie Hans
Buske, Leipzig 1920, pp. 855-870.