Page 377 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             a pericolose intrusioni da parte dei suoi stessi alleati. In aggiunta a ciò le forze
             italiane procedettero a consolidare il controllo delle aree di confine con la Grecia
             come ben dimostrato dall’occupazione di Ioannina, che segue di pochi giorni il
             proclama di Argirocastro.
                Nel corso dell’inverno 1916-1917 il fronte macedone rimase tutto sommato
             stabile. Nonostante ciò, sul tratto presidiato dagli italiani l’attività del nemico si
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             mantenne costante.
                A febbraio truppe tedesche attaccarono le posizioni italiane. Il 12 febbraio i
             tedeschi ottennero un parziale successo – anche grazie all’uso di lanciafiamme
             – che fu in gran parte annullato dai contrattacchi italiani del 13 e 27 dello stesso
             mese. Tra l’11 e il 15 febbraio si alternarono infatti attacchi e contrattacchi che
             non portarono ad alcun risultato definitivo. Dopo una breve stasi, il 27 lo scontro
             si riaccese e portò alla conquista italiana di tratti delle trincee nemiche, anche se
             mancò la vittoria decisiva ricercata dai comandi alleati. Solamente il 13 marzo il
             comandante delle forze italiane, generale Petitti, ordinò di riprendere l’iniziativa
             per eliminare  un pericoloso  saliente.  L’operazione  si svolse con successo
             e costrinse i tedeschi alla difensiva per alcuni giorni. Nei giorni successivi i
             tedeschi continuarono a colpire le posizioni italiane non riuscendo però mai ad
             avere il sopravvento, nonostante l’utilizzo dei gas e il supporto di qualche aereo.
             L’attacco più violento vi fu nel tardo pomeriggio del 30 aprile quando, sostenuti
             da un intenso fuoco di artiglieria, i tedeschi riuscirono ad aprire alcuni varchi nei
             reticolati ma finendo comunque sconfitti. 2
                Da  parte  alleata  si  era  andata  nel  frattempo  sviluppando  la  pianificazione
             per il prossimo ciclo operativo, i cui obbiettivi erano il controllo dell’area di
             Monastir e la conquista di Prilep. Le prime direttive per queste operazioni furono
             emanate dal comando dell’Armata francese d’Oriente del generale Grossetti in
             una circolare del 24 febbraio, che prevedeva una manovra aggirante sul lato
             Lago di Ocrida-Lago di Presba-Monastir.  L’attacco ebbe inizio l’11 marzo con
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             la rapida conquista di alcuni tratti delle trincee nemiche che le truppe dell’Intesa
             non furono però in grado di mantenere,  costringendo Grossetti a ordinare la
             sospensione dell’attacco.
                Nella primavera del 1917 l’Armata d’Oriente, comandata  dal generale
             Sarrail, disponeva di forze consistenti.  L’Armata d’Oriente del generale Sarrail
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             1  Il settore più minacciato è quello difeso dalla ivrea, che subisce numerose perdite per
                tutto il mese di gennaio. L’esercito italiano nella Grande Guerra (1915-1918), vol. VII, Le
                operazioni fuori dal territorio nazionale, Ministero della Difesa, Comando del Corpo di Stato
                Maggiore – Ufficio Storico, Roma 1983, p. 248.
             2  Ivi, p. 256.
             3  A. Vagnini, Italia e Balcani nella Grande Guerra. Ambizioni e realtà dell’imperialismo italia-
                no, Carocci, Roma 2016, pp. 84-85.
             4  In totale 6 divisioni francesi, 6 serbe, 7 britanniche, 1 italiana (in realtà con effettivi molto
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