Page 402 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             privilegi economici e presenza militare e, in particolar modo, se fosse stato scelto
             come sovrano un principe prussiano. La Germania infatti si oppose allorché l’11
             luglio 1918 venne eletto re il principe Guglielmo d’Urach della casata Württem-
             berg, con il nome di Mindaugas II. 14
                Dopo la pace di Brest-Litovsk la Germania riconobbe la nuova monarchia
             ma, subito dopo la sconfitta tedesca, il governo lituano proclamò la repubblica
             e Smetona divenne capo dello Stato, nell’ottobre del 1918 ci sarebbe poi stato
             l’ulteriore cambio di strategia da parte del Vaticano che, visto l’imminente crollo
             tedesco, lasciò cadere la richiesta di riconoscimento della Lituania indipenden-
             te adducendo come motivazione il fatto che nessuna potenza dell’Intesa avesse
             manifestato tale volontà. Il Vaticano condivideva infatti l’idea di una federazione
             della Lituania con la Polonia, soluzione gradita anche alle potenze alleate.
                Uno Stato agitato internamente e coinvolto in trame geopolitiche contorte e
             confuse si trovò a dover fronteggiare fermenti rivoluzionari di tipo bolscevico
             che, secondo le cronache, agitarono Vilnius non poco tanto che il 30 dicembre
             Smetona dovette trasferirsi a Kaunas poiché la capitale fu occupata dalle truppe
             sovietiche.
                A Parigi alla Conferenza di Pace nel gennaio 1919 la Lituania fu considerata
             come paese “occupato” dalle truppe tedesche, l’Intesa era convinta che la Litua-
             nia si fosse accordata con la Germania al solo fine di rendersi autonoma dalla
             Polonia, un “fai da te” poco gradito ai vertici della comunità internazionale.
                Questo atteggiamento (lituano) avrebbe causato la marginalizzazione delle
             richieste lituane da parte alleata che considerò il nascente stato del Baltico come
             inaffidabile, contrariamente alla stima nutrita verso Józef Piłsudski astro nascen-
             te del nuovo Stato polacco,  pensato come spazio di interposizione tra Germania
                                     15
             e Russia, importante quindi per gli equilibri geo strategici della regione. A Pa-
             rigi non fu ammesso nessun diplomatico lituano né come rappresentante di uno
             stato indipendente né come rappresentante di un Comitato di rivendicazione, si
             discusse sulle modalità di unione tra Polonia e Lituania e non dell’indipendenza
             di quest’ultima. Chiaro, quindi, l’intento delle potenze europee e il loro umore
             circa l’atteggiamento ondivago della Lituania tra il 1917 e il 1918.
                Gli Alleati volevano riportare la Lituania alla dimensione di ex provincia am-
             ministrativa dell’Impero, con uno statuto simile a quello di Lettonia ed Estonia,
             in netta contrapposizione all’iter di riconoscimento dello status di nazione indi-
             pendente concesso a Finlandia e Polonia.
                La Conferenza sarebbe poi giunta alla “risoluzione 246” che affermava che
             stabilito il confine polacco, se la Lituania fosse stata unita alla Polonia si sarebbe
             creato un confine comune ai due stati, qualora ciò non fosse stato possibile si sa-


             14  H. Holborn, A history of Modern Germany, Princeton University Press, 1982, p. 429.
             15  G. Humphrey, Pilsudski: Builder of Poland, Scott and More, New york, 1936.
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