Page 400 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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400 il 1917. l’anno della svolta
litico: da una parte il gruppo nazionalista che cercava un accordo con l’Impero
tedesco, dall’altro la fazione “polacca” che mirava a non disperdere e disgregare
l’unità dei cattolici polacco-lituani.
La diplomazia vaticana però si risolse per le posizioni dei filo-germanici,
convinta che l’indipendenza concessa dai tedeschi avrebbe avuto come sbocco
la formazione di uno Stato indipendente polacco-lituano.
Il fine ultimo delle strategie tedesche era però diverso.
Il Reich voleva infatti creare due Stati separati per impedire la formazione
di un soggetto politico molto forte e la corrente nazionalista lituana convergeva
con Berlino
Tra il 1915 e il 1917 la Germania ebbe quindi tutto il tempo di proporre – at-
traverso i suoi canali diplomatici – l’indipendenza di Polonia e Lituania come re-
gni associati alla corona di Prussia. Tuttavia vi furono forti contrasti nella stessa
leadership tedesca circa la forma statuale da creare nei nuovi Stati con la classe
militare prussiana e l’OberKommando risoluti a non concedere un’indipendenza
giuridicamente troppo stabile.
I deputati cattolici del Zentrum, ad esempio, legati al re di Baviera, avrebbero
voluto creare in Lituana un regno autonomo affidato ad un sovrano tedesco da
individuare nella casa reale bavarese, come accaduto per la Finlandia che rico-
nobbe Federico Carlo d’Assia-Kassel, cognato del Kaiser.
Processo simile in Polonia, dove le frange più nazionaliste spingevano per il
riconoscimento dello Stato polacco tramite l’unione con l’imperatore.
In sintesi: mentre la maggioranza della classe dirigente polacca assunse una
posizione contraria all’indipendenza concessa dai tedeschi, i lituani si schieraro-
no sulla linea filo-germanica. Il 10 luglio del 1917 gli autonomisti lituani sciol-
sero le riserve e consegnarono un memoriale al Cancelliere dove si affermava
che: “I lituani non stendono avidi la mano sul territorio polacco né sul territorio
dei Ruteni bianchi, ma chiedono d’altra parte con energia irremovibile la liber-
tà, nell’ambito dei loro confini etnografici, di svilupparsi senza impedimenti di
sorta”. 8
In buona sostanza, i termini del confronto che avrebbe animato – nel do-
poguerra – la disputa tra Polonia e Lituania erano già dispiegati e – nella fatti-
specie – avevano individuato come unico interlocutore il governo tedesco, vero
“arbitro” della questione che però impose clausole particolarmente onerose per
la Lituania. 9
Dicembre 1917. La mossa di Berlino non si fece attendere e arrivò cinque
8 O.D. Vilkauskaite, From Empire to Independence: The Curious Case of the Baltic States 1917-
1922, University of Connecticut, 2013, pp. 71.
9 A.M. Budreckis, An introduction to the history of Lithuania, Lithuanian Association Of The
Vilnius Region, Morkunas Printing Press, 1985.