Page 398 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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398 il 1917. l’anno della svolta
lità ai Paesi Baltici di ottenere concrete possibilità per un loro riconoscimento
come nazione, l’iniziale fallimento delle trattative tra tedeschi e sovietici spinse
la Germania a occupare militarmente anche l’Estonia e la Lettonia con l’idea di
costringere l’Unione Sovietica a firmare la pace separata.
L’improvvisa richiesta di armistizio da parte della Germania alle potenze Al-
leate (novembre, 1918) avrebbe poi provocato nel fronte Orientale una situazio-
ne di estrema incertezza, resa ancora più problematica dalle decisioni dell’Intesa
volte a mantenere efficiente il potenziale militare tedesco.
Il progetto, pensato dalle potenze occidentali, era volto a impedire – da una
parte – l’espansione sovietica e, dall’altra, di utilizzare le risorse tedesche per
imbastire l’indipendenza delle nazioni baltiche.
Attraverso la pressione diplomatica e la velata minaccia di continuare il bloc-
co economico ai danni del Reich gli Alleati tentarono di costringere i tedeschi
a diventare baluardo antibolscevico, la soluzione proposta aveva, peraltro, già
trovato applicazione nel caso dell’indipendenza della Finlandia.
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In questo paese il governo antibolscevico del generale Carl Gustaf Emil Man-
nerheim era riuscito attraverso le truppe tedesche, e il supporto delle navi alleate,
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a respingere l’invasione sovietica.
L’esercito tedesco comandato dal generale Colmar von der Goltz fu decisivo,
insieme alle truppe svedesi e alleate, per la liberazione della Finlandia dai bol-
scevichi nel 1918, l’Intesa, quindi, si ispirò al modello finlandese per contenere
i bolscevichi e non impiegare le proprie truppe, tentativo che fallì sin da subito
per Estonia e Lettonia, a causa del profondo conflitto sociale e culturale che la-
cerava la minoranza tedesca – dominatrice però nei territori in questione – e le
popolazioni estone e lettone.
Armistizio. La richiesta d’armistizio della Germania nei confronti dell’Intesa
causò in Lituania un percorso diametralmente opposto rispetto alle due “sorelle”
vicine, la classe politica lituana aveva appoggiato l’occupazione sin dal 1917, i
tedeschi erano considerati come l’unica potenza in grado di sostenere una Litua-
nia autonoma politicamente dalla Polonia, già riconosciuta come stato indipen-
dente dall’Impero tedesco nel 1916. Le decisioni prese in quei mesi avrebbero
poi determinato una serie di errori diplomatici per i lituani, tanto gravi da pro-
6 Il 6 dicembre 1917, poco dopo la rivoluzione d’Ottobre in Russia, la Finlandia dichiarò la pro-
pria indipendenza. Dopo un breve tentativo di stabilire una monarchia, nel 1918 il Paese fece
l’esperienza di una breve ma sanguinosa guerra civile fra “rossi” e “bianchi”, i primi sostenuti
dai sovietici e i secondi dai tedeschi. La guerra vinta poi dai “bianchi” avrebbe marcato la
politica locale per molti anni. Nel 1919 la nascita della repubblica finlandese mette fine a un
percorso volto all’indipendenza lungo e laborioso. Vedi E. Jutikkala, K. Pirinen, A History of
Finland, Revised Edition, Dorset, 1984.
7 Vedi S. Jägerskiöld, Mannerheim: Marshal of Finland, University of Minnesota Press, Minne-
apolis, 1986.