Page 537 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                Non era facile perseguire quello che era l’obiettivo primario di Lawrence (e
             in parte di Londra), perché le vicende concrete della guerra resero sempre più
             difficile il progetto. Sono molto interessanti, a questo proposito, tutti i suoi me-
             morandum al Ministero degli Esteri, redatti anche sulla base delle informazioni
             ricevute da Geltrude Bell (scrittrice, archeologa e informatore del governo ingle-
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             se in Medio Oriente),  dove riservatamente sottolineava che  gli ufficiali inglesi
             di stanza in India e quelli indiani temevano che in Mesopotamia e nell’insieme la
             penisola araba gli arabi si mostrassero meno docili degli indiani a essere gover-
             nati da Londra. E forse anche lo stesso Lawrence nutriva questi dubbi. In effetti,
             proprio in uno dei suoi memoranda egli scriveva che”  l’attività dello Sceriffo
             sembrava utile alla causa inglese perché andava di pari passo con quelli che
             erano gli obiettivi immediati e cioè la rottura delle blocco islamico e la sconfitta
             con la caduta dell’impero ottomano. Gli Stati formati dallo Sceriffo  al posto
             dell’impero ottomano non sarebbero stati pericolosi per gli inglesi almeno non
             più dei turchi... Gli arabi sono ancora più instabili dei turchi. Manipolati con
             destrezza, non potevano che restare un mosaico politico di piccoli principati
             gelosi incapaci di unirsi ma che potevano mobilizzarsi efficacemente contro lo
             straniero”. Indubbiamente da buon conoscitore del mondo arabo, Lawrence ave-
             va fatto una giusta predizione, almeno in parte.
                Il nazionalismo delle tribù arabe della regione dell’Hedjaz fu molto importan-
             te nel quadro della Prima Guerra Mondiale anche se non riguardava il territorio
             europeo direttamente. In realtà si può cautamente affermare che la causa dello
             sviluppo di questo forte senso di nazionalismo fu dovuto anche alla propaganda
             tedesca. I tedeschi lo avevano predicato durante la ‘guerra santa’  dai primi mesi
             di guerra e fino a quando si resero conto che il movimento si sarebbe rivolto
             contro di loro. Compresero allora che il nazionalismo non doveva crescere e
             cercarono di svegliare nelle province la suscettibilità ottomana ‘addormentata’.
             Fecero presente a Costantinopoli che conveniva al Sultano di restare ‘ottomano’
             e di affermare l’esistenza autonoma del Califfato come contrasto al principio
             delle nazionalità. La lotta agli Armeni fu l’interpretazione turca di questa lezione
             tedesca e la rivolta nell’Hedjaz, l’interpretazione araba. La convinzione degli
             arabi di avere una loro superiorità sulle altre razze; di avere risorse finanziarie e
             umane (peraltro più umane che finanziarie), i consigli e gli esempi della famiglia
             dello Sceriffo della Mecca Husain trovarono un alleato inatteso nella iniziale
             propaganda tedesco contro il nemico ottomano.
                Husain ebbe un ruolo importante e decisivo in questa parte delle trattative
             anglo-franco-arabe. Quale che ne sia stata la causa, le tribù arabe erano arrivate
             alla convinzione che avrebbero avuto un governo arabo, dalla visione patriotti-


             8  V. Oxford University, St. Antony’s College, East Centre Archive, Gertrude Belll Collec-
                tion.
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