Page 536 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             come nell’insieme della penisola araba ma era chiaro che se gli inglesi garanti-
             vano agli arabi il loro sostegno, chiedevano d’altra parte l’assicurazione che non
             c’era possibilità, per il momento almeno, di progetti ulteriormente ambiziosi: il
             timore di Londra.
                Nell’insieme i Servizi informativi del Cairo avevano un’idea della situazione
             orientale meno apertamente aggressiva di quella difesa dal Governo inglese delle
             Indie, forse anche meno professionale, ma più attinente alla realtà della situa-
             zione locale. Quando Lawrence sbarcò al Cairo, membro dei Servizi, questa era
             la realtà sul campo Dunque, dovette per prima cosa comprendere la situazione
             mentre le minacce sul Canale di Suez divenivano più pressanti e il Sultano di
             Costantinopoli chiamava i fedeli alla guerra santa, la jihad, contro gli inglesi e
             loro alleati. In quel momento la propaganda britannica cercava di discreditare
             il Sultano che arabo non era e non discendeva dal Profeta e quindi non sarebbe
             stato legittimato a spingere verso guerra santa.
                È chiaro che dagli inizi del 1916 il ruolo di Lawrence fu quello di un giova-
             ne agente capace ma non certo di secondo piano… anzi un attore principale di
             quello che accadrà in Medio Oriente, prima della Pace di Versailles. Egli fece un
             lavoro sotterraneo di grande importanza. Del resto MacMahon e Kitchener riten-
             nero sempre che Lawrence fosse uno dei migliori membri del Servizio informa-
             tivo al Cairo, dandogli spesso libertà di iniziativa, sempre in base alle direttive
             ricevute;  questo fin dalla primavera del 1916. Non sempre Lawrence le rispettò.
                Ma come era visto el orens (così veniva da loro chiamato),  dagli arabi? Gli
             inglesi avevano avuto contatti con Abdallah figlio dello Sceriffo fin dal 1914 ma
             fu Lawrence a disegnare un piano che diventerà uno degli obiettivi più importan-
             ti della futura rivolta araba. Insisteva sull’importanza di Damasco: per lui questa
             città era il punto verso il quale gli arabi erano naturalmente attirati ma aveva ben
             capito che Damasco non si sarebbe facilmente sottomessa a una potenza stranie-
             ra. Per quanto riguardava la Siria e la Palestina, egli intendeva mettere da parte
             le città di Gerusalemme e di Beirut, troppo cosmopolite ai suoi occhi, per servire
             esclusivamente la causa araba che egli desidera promuovere e difendere, secon-
             do istruzioni ricevute. La Gran Bretagna allora tergiversava, sempre in mezzo ai
             diversi clan politici arabi, che esigevano delle garanzie serie di sostegno militare
             all’indipendenza prima di passare all’azione diretta. Lawrence definì una futura
             azione sulla Siria che doveva essere centrata sulle città dell’interno: Damasco,
             Homs, Hama e  Aleppo. Egli prevedeva di appoggiarsi a un potere arabo siriano,
             senza idea di unificare il territorio come un vero stato di tipo europeo. Per assicu-
             rare un legame anglofilo, questo poteva essere visto nella designazione di Husain
             Sceriffo della Mecca (o di un suo figlio), a capo di questo territorio, legato come
             egli era ai nazionalisti siriani, in particolare a una organizzazione costituita da
             proprietari terrieri, intellettuali, da medici e da alti funzionari. I Trattati di pace
             non seguirono, però, questo schema.
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