Page 213 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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entusiasmo, cultura, maturità e prudenza di giudizio ».
In un esercito in cui non già abbondavano gli ufficiali con una preparazione
tecnica specifica, soprattutto tra gli ufficiali inferiori che nel 1918 erano quasi
tutti di complemento, non erano molti quelli che disponevano delle doti umane
e culturali necessarie per il servizio p: essi dovevano essere degli specialisti del-
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la comunicazione in un’età in cui non esistevano esperti di mass-media . «La
propaganda richiede sPecialiZZaZione di uomini adatti, pur essendo il compito
essenziale di tutti gli ufficiali (che cosa di più militare di educare il soldato?).
L’esserci Un propagandista non diminuisce affatto il dovere degli altri, ma lo
aiuta. occorre che pochi si occupino esclUsiVaMente di tener dietro a tutte le
pubblicazioni, per scegliere e per seguire le tendenze migliori ». Fu quindi natu-
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rale nominare soprattutto ufficiali di complemento che avessero svolto nella vita
civile attività come giornalisti, avvocati o insegnanti -proprio costoro si erano
distinti nel 1915 nella campagna a favore dell’entrata in guerra dell’Italia e, in
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seguito, nella professione di patriottismo nazionale -. I pochi ufficiali di carriera
prescelti furono solo in apparenza un’eccezione, perché si trattava comunque di
intellettuali: alcune riviste militari svolsero un ruolo importante nel panorama
culturale italiano specialmente tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. ad
esempio i due ufficiali p amedeo Tosti ed Emilio Canevari produssero un’ampia
pubblicistica, sia pure di diverso valore; Tosti fu professore di storia militare
all’università di Roma e capo dell’ufficio storico dello stato maggiore dell’eser-
cito, mentre Canevari pubblicò volumi faziosi e polemici, soprattutto dopo la
sua uscita dall’esercito . Tranne alcune eccezioni tuttavia, gli ufficiali di carriera
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43 8ª armata, Costituzione della sezione “p” e riordinamento del servizio “p” (già Consulenza)
presso i Comandi dipendenti, circ. 1493/p del 20 luglio 1918, firmata da Caviglia. aUS.SME,
E1/303/8ª armata, notiziari e bollettini p. 5ª armata, propaganda: programma e metodi, circ.
770/I.p. del 27 febbraio 1918, firmata Tassoni. aUS.SME, E1/303/Circolari 1918.
44 Una sottosezione p segnalava ancora nel settembre 1918 «la deficienza di ufficiali adatti al
servizio p» (Corpo d’armata d’assalto, al comando della 9ª armata, Relazione quindicinale
sul servizio p, circ. 10336/p del 20 settembre 1918, aUS.SME, F2/102/1), mentre il capo
dell’ufficio informazioni del comando supremo ha scritto che la missione di fare opera di
propaganda «era ostica a parecchi, anche ottimi, ufficiali, rimasti alla concezione antica della
guerra». o. MarcHetti, Il Servizio Informazioni…, cit., p. 217.
45 8ª armata, sezione p, Notiziario di propaganda, n° 6, circ. 1675/p, 3 agosto 1918, firmata
Lombardo Radice. US.SME, E1/303/8ª armata, notiziari e bollettini p.
46 «Se c’è un momento, nella storia della cultura italiana moderna, in cui il “partito degli
intellettuali”allarga oltre ogni limite precedente e futuro le proprie dimensioni, ciò accade
proprio durante il primo conflitto mondiale». a. asor rosa, la cultura, in Storia d’Italia, vol.
IV, Dall’Unità ad oggi, tomo II, Einaudi, Torino 1975, p. 1347.
47 Della ricca pubblicistica di Tosti ricordiamo almeno Sommario storico della guerra italo-
austriaca, 6 volumi più altrettanti di documenti, Milano 1925-1928 e Come ci vide l’austria
imperiale, Milano 1930; di Canevari la traduzione del Von Kriege di Clausewitz, curata con

