Page 336 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             sulla stampa italiana, le autorità austriache vennero ben presto a conoscenze dei
             piani di liberazione dei prigionieri italiani e del loro progressivo ammassamen-
             to nel campo di Kirsanov. L’Armeeoberkommando ordinò di conseguenza agli
             addetti alla censura di esercitare un controllo particolare sulla corrispondenza
             dei prigionieri, in modo da raccogliere i nomi di chi si trovava in quel campo .
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             Nei mesi successivi si costituì un ricchissimo schedario nominativo di tutti i
             prigionieri italiani in Russia, continuamente aggiornato sulla base della corri-
             spondenza intercettata. La macchina della censura diede il meglio di sé nella
             gestione della corrispondenza dei prigionieri militari, divenendo uno strumento
             attivo nella raccolta, catalogazione e rielaborazione di informazioni utili agli in-
             teressi dello Stato; il caso del controllo sui prigionieri italiani in Russia ne è un
             esempio paradigmatico . Le autorità austriache raccolsero poi anche ricchissime
                                  70
             informazioni sulle attività del governo italiano, sui suoi contatti con le autorità
             russe, sull’invio di emissari nei campi di prigionia con il compito di fare ope-
             ra di proselitismo, sulle reazioni all’interno della comunità dei prigionieri ecc.
             Tutta la vicenda venne poi ricostruita con grande precisione e ricchezza di dati
             in un rapporto redatto a forma di libro (57 pagine con tanto di copertina e indice
             dei nomi), a beneficio dei vari uffici coinvolti a vario titolo nella gestione degli
             italiani .
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                Il lavoro di analisi della corrispondenza fu inteso in primo luogo come il
             modo per individuare e identificare i “traditori”, per raccogliere le prove neces-
             sarie ai tribunali militari per imbastire processi per alto tradimento e diserzione.
             E infatti simili processi non mancarono, così come non difettarono provvedi-
             menti di esproprio di beni ai danni delle famiglie dei colpevoli. La prospettiva
             era quella di utilizzare a guerra finita il puntuale schedario dei cosiddetti Kir-
             sanover quale strumento per “impedire il ritorno in Austria di elementi politi-
             camente inaffidabili” , nella speranza di sanare una volta per sempre la piaga
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             dell’irredentismo. Anche in questo frangente non mancarono però le analisi più


             69  ÖSta, Haus-, Hof- und Staatsarchiv (HHSta), Ministerium des Äußern, politisches archiv
                 (1848-1918), allgemeines und Österreich-Ungarn (pa I), Karton 939, Liasse Krieg, 19 f aus-
                 tausch der von den Gegnern der zentralmächte gemachten Kriegsgefangenen polnischer, ser-
                 bischer und italienischer Nationalität zwischen Russland, Serbien und Italien, 1915-1918, der
                 Vertreter des k. und k. Ministeriums des Äuszern beim k. und k. armeeoberkommando an das
                 k. und k. Ministerium des kais. und koen. Hauses und des aeussern, 31.3.1916.
             70  Sul ruolo attivo e non solo difensivo della censura cfr. SpaNN GUSTaV, zensur in Österreich
                 während des I. Weltkrieges 1914-1918, Diss. Wien, 1972, pp. 115-125.
             71  ÖSta, Ka, KM, Kriegsüberwachungsamt (KÜa), 1918, 27536, Karton 262, Bericht über
                 den abtransport ö. u. Kriegsgefangener italienischer Nationalität von Rußland nach Italien,
                 redatto e inviato il 10.4.1918 a una serie di uffici militari e civili dallo Chef des Generalstabes
                 dell’aoK.
             72  ÖSta, Ka, aoK, GzNB, zensurabt. Res 4713, 1917, Karton 3752, zensurstelle in Feldkirch,
                 Subbeilage d zur Beilage VI des Monatsberichtes pro Juni 1917.
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