Page 91 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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L’interpretazione della battaglia di Vittorio Veneto.
Alcuni punti fermi
gen. B. Fulvio POLi 1
a battaglia di Vittorio Veneto è ben cono-
L sciuta ed è stata studiata in modo appro-
fondito nelle sue varie fasi di pianificazione,
preparazione e condotta. Su eviterà pertanto in
questa sede di descriverla, svolgendo, invece,
alcuni riflessioni di ordine generale sulla sua
fase concettuale e sui suoi esiti. Se la battaglia
di Vittorio Veneto è ben nota in Italia, ciò, però,
non vale all’estero. Il primo dei punti fermi su
Vittorio Veneto è proprio l’ignoranza che
all’estero si ha su di essa e sulle sue conseguenze ai fini dell’esito finale del
conflitto. Il ruolo svolto dall’Esercito Italiano nelle ultime fasi della prima guer-
ra mondiale nella sconfitta degli Imperi Centrali, infatti, è poco riconosciuto fuo-
ri dai confini nazionali. Gli storici stranieri, quasi a fattor comune, dedicano ben
poca attenzione ai combattimenti in Italia del giugno-novembre 1918, dando
loro importanza secondaria nel quadro generale del confronto tra l’Intesa e le
potenze austro-tedesche, bulgare e turche. Eppure sul fronte del Grappa-Piave si
svolsero eventi di rilievo che segnarono il definitivo tramonto dell’Impero asbur-
gico e con esso anche quello dell’Esercito del Kaiser Guglielmo II, anticipando-
ne la fine, che fino all’ottobre 1918 tutte le autorità politico-militari franco-bri-
tanniche-statunitensi-italiane, indistintamente, prevedevano non potesse
ottenersi prima della primavera del 1919. Secondo le più autorevoli ricostruzioni
storiche dei fatti cruciali della seconda metà del 1918, la fine degli Imperi Cen-
trali fu determinata prima dal crollo delle potenze minori, quella bulgara, seguita
da quella turca, che trascinarono nel baratro l’Austria-Ungheria, la cui compagi-
ne statuale non resse più alle pressioni dei vari popoli ed etnie che componevano
il secolare Impero e che non accettavano più di essere dominati da Vienna. In
questa interpretazione, le battaglie sostenute dall’esercito austro-ungarico sul fi-
nire del conflitto sul fronte italiano, prima quella offensiva del giugno e poi quel-
la difensiva dell’ottobre-novembre, ebbero scarsa rilevanza, in quanto ormai le
forze armate della Duplice Monarchia erano minate dall’interno dal germe della
disobbedienza, fomentato dalle ambizioni indipendentiste dei cecoslovacchi, de-
1 Capo del V Reparto affari Generali dello Stato Maggiore Esercito.