Page 93 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             scosti e nella grande vittoria di Vittorio Veneto, raro trionfo delle armi italiane,
             catturarono centinaia di migliaia di soldati austro-ungarici disarmati e che non
             opponevano alcuna resistenza.”  Secondo Ronald W. Hanks; “Vittorio Veneto
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             non fu tanto una battaglia quanto un episodio che accelerò di una settimana o due
             un evento già deciso: la totale disintegrazione della Duplice Monarchia. […] Era
             chiaro che Diaz intendeva basarsi sulle divisioni inglesi della sua 10ª Armata per
             portare l’attacco al di là del fiume poiché gli italiani, su tutti e due i fianchi della
             10ª Armata, avrebbero attraversato più tardi degli inglesi. Gli italiani avrebbero
             lasciato agli inglesi il compito più difficile e pericoloso dell’attraversamento del
             fiume. È interessante il fatto che una volta completato lo sfondamento, gli italia-
             ni si aspettavano che gli inglesi si facessero da parte e fungessero da loro guar-
             dia-spalle,  potendo  così  vittoriosamente  cacciare  gli  austriaci  sconfitti.  […]Il
             breve successo che gli austro-ungarici ottennero nella fase iniziale dell’offensiva
             italiana non può nascondere il fatto che l’esercito austro-ungarico di fatto aveva
             cessato di esistere per qualsiasi fine pratico.”  Anche le pubblicazioni ufficiali,
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             come la monumentale relazione dell’esercito britannico sulla grande guerra in
             109 volumi History of the Great War scritta tra il 1915 ed il 1949, sminuiscono
             l’operato del Regio Esercito, esaltando fino all’eccesso il contributo delle 5 divi-
             sioni anglo-francesi che combatterono a Vittorio Veneto a fianco delle 51 divisio-
             ni italiane: “I resoconti italiani non hanno reso giustizia al supporto morale ed ai
             sani consigli dati al Comando Supremo dal maresciallo Foch, né all’assistenza
             vitale data dalle truppe francesi e britanniche in montagna e in pianura. Solita-
             mente questo aiuto è stato ignorato, se fosse redatto un resoconto veritiero esso
             non potrebbe lasciarsi sfuggire che i britannici traversarono per primi il Piave e
             che ricevettero la resa delle truppe austriache a Trento prima che arrivassero le
             truppe italiane; e in entrambi le parti del teatro i francesi furono egualmente im-
             portanti nell’aprire la strada.”  Negli anni Venti anche gli storici francesi tentaro-
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             no di sminuire l’azione italiana a Vittorio Veneto, arrogando alle proprie truppe



             6   alberto Rovighi, L’Esercito Italiano nella Grande Guerra (1915-1918), volume V, Le opera-
                 zioni del 1918, tomo 2° La conclusione del conflitto, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio
                 Storico, Roma, 1988, pp. 1125-1126.
             7   Ronald W. Hanks, Il tramonto di un’istituzione. L’armata austro-ungarica in Italia (1918),
                 Mursia, Milano, 1994, pp. 239, 245.
             8   James Edmonds, Military operations Italy 1915-1919. In realtà Foch propose a Cadorna di re-
                 sistere sul piave, quando già ordini in tal senso erano stati emanati dal Comando Supremo. Il
                 contributo delle truppe anglo-francesi (11 divisioni, ridotte a 5 nell’aprile 1918) alla battaglia
                 d’arresto del piave del novembre-dicembre 1917 ed a quella del Solstizio del giugno 1918 fu
                 minimo. Non è vero che Trento si arrese agli inglesi, inoltre reparti britannici e francesi for-
                 zarono il piave in contemporanea ad altri reparti italiani che passarono il fiume in altri settori.
                 Il bollettino di guerra del Comando Supremo italiano del 4 novembre 1918 riporta l’ordine
                 di battaglia dell’Esercito Italiano a Vittorio Veneto, che include le divisioni alleate, inclusa
                 quella cecoslovacca ed il reggimento di fanteria statunitense.
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