Page 156 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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                 La legge provocò un certo disappunto fra i reduci. Essi avevano già visto
              scomparire dal programma di governo la riforma agraria e la “costituente dei
              combattenti”, ora la tanto attesa riforma previdenziale si risolveva in poca cosa.
              Sebbene costituissero pur sempre la massima parte degli aderenti al fascismo, gli
              ex combattenti risultarono alla fine delusi dall’azione di un governo che si era
              presentato come loro campione.
                 Tuttavia, proprio per prevenire l’eventuale manifestazione di tale scontento,
              Mussolini aveva poco prima provveduto a ridurre l’autonomia delle associazioni
              combattentistiche. Il 17 giugno 1923 un decreto del Governo aveva trasformato
              infatti l’Associazione Nazionale Combattenti in un ente di Stato, mentre i suoi
              vertici, a cominciare dal presidente Ettore Viola – il soldato più decorato d’Italia
              – erano stati cooptati nelle liste elettorali fasciste alle previste elezioni del 1924.
                 Svolte il 6 aprile 1924 le elezioni segnarono un prevedibile successo del Partito
              Fascista, che nei Blocchi Nazionali aveva assorbito anche le liste di molti espo-
              nenti liberali e persino cattolici.
                 Rafforzato dal successo, fu subito chiaro che il fascismo non tollerava più con-
              testazioni nemmeno dagli ex combattenti. Mussolini stesso dichiarò di considerare
              l’ANC come un ministero dello Stato, il che voleva dire che si aspettava che i suoi
              vertici ubbidissero come i direttori generali dei ministeri. Ettore Viola protestò,
              ma le sue parole non ebbero eco fuori dalla associazione.
                 L’uccisione, alcune settimane dopo, del deputato socialista Giacomo Matteotti,
              condusse il regime fascista a un passo dalla crisi e riacutizzò anche la frattura con
              una parte del mondo degli ex combattenti. Proprio Ettore Viola fu protagonista
              di una vibrata protesta contro l’assorbimento dell’ANC da parte del fascismo
              nell’Assemblea di Assisi del luglio 1924, protesta cui l’Assemblea aderì votando
              a larga maggioranza una mozione con la quale era chiesto l’immediato ripristino
              delle libertà costituzionali e che fu, di fatto, una sconfessione aperta della politica
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              di Mussolini. Nei giorni successivi al ritrovamento del cadavere dell’esponente
              socialista, una delegazione di reduci fu ricevuta dal re Vittorio Emanuele III a
              San Rossore, e ripeté al Sovrano la richiesta di scioglimento del Parlamento e l’in-
              dizione di nuove elezioni.
                 La crisi tuttavia passò senza che le fondamenta del regime mussoliniano ne
              fossero scosse, anzi, esso ne uscì rafforzato dall’appoggio che esso seppe coagu-
              lare attorno a sé, oltre che dalla passività della monarchia. Poco dopo, con il di-



              35  SABBATUCCI, G., I combattenti nel primo dopoguerra op cit., p. 369-374.
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