Page 152 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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150 Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione
divisi circa l’opportunità di cercare a destra o a sinistra i voti mancanti. Il fragile
governo guidato da Francesco Saverio Nitti restò così in carica fino al giugno
1920, quando il re affidò l’incarico di formare il Governo a Ivanoe Bonomi, so-
cialista riformista che riuscì a varare una fragile combinazione governativa. In-
tanto, nelle piazze ma soprattutto nelle campagne, si accentuava la violenza del
movimento fascista che, uscito sconfitto dalle urne, andava assumendo una con-
notazione sempre più paramilitare e reazionaria, il cui bersaglio erano i socialisti
e i movimenti sindacali.
Dal 1920 alla marcia su Roma
Il fallimento elettorale, unitamente alla fragilità dei governi nazionali, acuì nei
mesi del 1920 la divisione dell’ANC. Nei due congressi di Napoli del 1920, una
parte della Associazione, guidata dal presidente – il pluridecorato Ettore Viola –
si schierò risolutamente contro il fascismo, e un’altra si mosse in direzione con-
traria. Fu soprattutto l’ANMIG ad avvicinarsi al movimento fascista, alimentando
poi l’immagine di un mondo di reduci confluito interamente nelle squadre
d’azione.
In realtà l’adesione al fascismo dei mutilati non fu mai massiva, e la stessa
ANMIG mantenne sempre un atteggiamento indipendente dagli alleati in camicia
nera ai quali era legata soprattutto dal profondo risentimento verso la politica
tradizionale e le sue istituzioni. Malgrado lo slogan delle rivendicazioni suonasse
come un imperativo di ordine e disciplina «A ogni mutilato un posto e ogni mu-
tilato al suo posto», il movimento non nascondeva infatti conati eversivi e anti-
istituzionali. Ne furono casi emblematici, alla fine del dicembre 1920, la
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manifestazione per l’aumento delle pensioni di guerra, in cui mutilati e invalidi si
scontrarono con le forze dell’ordine e, il 28 dicembre, l’irruzione alla Camera,
nella quale i reduci, rotto il cordone di Carabinieri, minacciarono i deputati an-
nunciando che non avrebbero lasciato uscire nessuno fin quando non fossero
stati approvati gli aumenti. 24
Non tutto lo scontento degli ex combattenti peraltro si orientava necessaria-
mente in senso reazionario. Nella metà del 1921, Argo Secondari, già autore del
tentato assalto al forte di Pietralata, tenterà di creare uno squadrismo “rosso” da
23 Cit. in TANCI, V., Storia dei mutilati op. cit., p. 195.
24 La cronaca della protesta fu riportata con dovizia di particolari ne «Il Bollettino», n. 2 1921,
p. 3.