Page 149 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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II Sessione - L’eredità della guerra                                  147




                    vorevole, che vi abbiamo clamorosamente bocciati nelle nostre coscienze – quella
                    dell’intellettuale e quella del cafone – perché abbiamo visto che non ci avete dato
                    nulla e che tutto in Italia è da rifare. 17


                 Il principale ambito di rivendicazione dell’ANMIG era ovviamente la non ri-
              solta questione dell’assistenza ai mutilati, che si saldava alla più generale proble-
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              matica del reinserimento degli ex combattenti. A guerra finita parve che le loro
              rivendicazioni avessero finalmente una prima risposta: il 17 novembre 1918 due
              decreti legge, nn. 1911 e 1968, istituivano una rete di uffici di ricollocamento al
              lavoro, con la fondazione in ogni Comune di una commissione composta di rap-
              presentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, e un primo stanziamento per
              lavori pubblici e pensioni di guerra.
                 Il 19 gennaio 1919 sembrò anche che l’intero problema dei reduci, compresi
              i mutilati, venisse affrontato con un provvedimento coraggioso, con l’emanazione
              dello Statuto dell’Opera Nazionale Combattenti, nata con l’obbiettivo di dotarsi,
              attraverso confische e nazionalizzazioni di latifondi mal coltivati, di un portafoglio
              terriero da distribuire agli ex combattenti. L’azione sarebbe stata accompagnata
              dalla fondazione di un credito agrario e di una rete di leghe agricole. 19
                 Si trattava di provvedimenti razionali ma la loro attuazione, ovvero il reperi-
              mento dei fondi, sarebbe spettata al governo uscito dalle consultazioni, previste
              per il novembre 1919. La situazione del Paese era quindi congelata per dieci mesi.


              Il turbolento 1919

                 Nel clima di incertezza e attesa delle elezioni la situazione dell’ordine pubblico
              non tardò a deteriorarsi in tutto il Paese. Se al Nord il problema era costituito
              dagli scioperi nelle fabbriche e nei servizi pubblici, nel Meridione si moltiplicavano
              le occupazioni delle terre soprattutto a opera degli ex combattenti tornati dal
              fronte. Questi ultimi, in massima parte ragazzi fra il 20 e i 30 anni appartenenti
              alle piccole realtà contadine, volevano come si è già detto la tanto promessa ri-
              forma agraria. La volevano subito, radicale e definitiva. L’esperienza militare e


              17  Esame e programma, in «Il Bollettino», n. 2, 1918, p. 2. Cit. in TANCI, V., Storia dei mutilati
                 op. cit., p. 190-192.
              18  Ivi, p. 160.
              19  COPPOLA, S., La terra ai contadini ex combattenti: la grande delusione (1919-1922), in «L’Idome-
                 neo», n. 18 2015, p. 111-113.
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