Page 105 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Il SIS della Regia Marina. 1940-1943


             Pier Alberto Frigerio che già era stato Aiutante di Campo del Duca di Ge-
             nova. Costui reclutò, addestrò e inviò in Siria, in breve tempo, un certo nu-
             mero di agenti, così che il Centro di Smirne aveva ritrovato la sua efficiente
             operatività. Gli inglesi erano a conoscenza del fatto che il Frigerio, ufficiale
             di Marina in servizio al SIS, aveva una copertura diplomatica: era, infatti,
             accreditato come Vice Console a Smirne. Quando l’Italia firmò l’armistizio,
             egli dovette essere rimpatriato con gli altri diplomatici dalla Turchia a cura
             delle Autorità britanniche.  Con le cautele dovute a un ‘diplomatico’ ma ben
             conosciuto come un esponente di rilievo del Servizio informativo navale
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             italiano, fu a lungo interrogato perché era nota la sua reale attività.
                Il Servizio Informazioni della Marina fu molto attivo nel Levante.  Noti-
             zie più dettagliate sulla rete d’intelligence navale in Turchia, prima dell’ar-
             mistizio, si ricavano da un rapporto segreto americano del 17 luglio 1945,
             la cui fonte, molto attendibile, era JK/001/008 che aveva passato ai suoi
             contatti americani un rapporto di Renato Boggiolera  a Tancredi Botto, di-
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             56  L’interrogatorio del Frigerio (7 giugno 1944) è molto interessante perché conferma in
                modo indiretto alcune notizie date da Ponzo e da Calosi. L’ufficiale dichiarò che era
                stato in missione a Oporto nel 1941 per conto del Servizio Informazioni della Marina
                ufficialmente per comporre una disputa fra il Console italiano e l’Addetto navale.  Natu-
                ralmente in quell’occasione aveva  fornito alla Centrale numerose informazioni riguar-
                danti i convogli che attraversavano l’Atlantico. Nel febbraio 1943 era giunto a Smirne:
                in quella sede non aveva una rete di agenti perché riteneva che non fossero utili. Tutti,
                infatti, sapevano quali caicchi partivano da quel porto e con quale destinazione: le noti-
                zie, facilmente raccolte, erano inviate a Roma con il telegrafista Dante Ricciotti (cifra-
                tore, anch’egli con copertura consolare di attaché), che doveva giornalmente prendere
                contatto con il Ministero, mediante appuntamenti prefissati. Ogni settimana il Frigerio
                inviava al comandante Boggiolera, che era il Capo dell’intelligence navale in Turchia
                dei rapporti dettagliati. Frigerio sminuì intelligentemente la portata della sua attività in-
                formativa  ma era ben incardinato nel Servizio Informazioni Marina e quelle che aveva
                dichiarato agli inglesi non erano state probabilmente le sue uniche missioni. Qualcosa
                disse e molto non disse, tanto che gli inglesi, pur dando il nulla osta per rimpatriarlo,
                come da lui richiesto (non potevano farne a meno per il suo status di diplomatico), riten-
                nero che il Frigerio  dovesse essere attentamente watched , controllato, dopo il  ritorno
                in patria. Cfr. NAUK, KV3/327, SIME, 17 giugno 1944.
             57  Nel documento il nome è indicato come Boggio Lera ma non è corretto.

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