Page 97 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Il SIS della Regia Marina. 1940-1943
militare era stata scarsa.
Nei ricordi di Ponzo, la rete in America meridionale era limitata a quello
che gli Addetti navali a Rio de Janeiro e Buenos Aires erano riusciti a or-
ganizzare, pochissimo dal punto operativo. Dopo molti sforzi il SIS aveva
inviato segretamente a Buenos Aires un bravo sottufficiale trasmettitore con
quattro apparati, due dei quali ad alto potenziale (50 Watts) che avevano
fornito buona prova nelle comunicazioni fra Roma e Pechino, dove già era
stata installata una stazione telegrafica. Non fu però possibile stabilire il col-
legamento almeno fino all’estate 1942 - ricorda Ponzo -, quando egli lasciò
il SIS per andare in comando sul trieste.
In effetti, sebbene non siano molte le notizie sullo spionaggio e contro-
spionaggio in queste terre, qualche notizia in più, anche rispetto alla Marina,
fu fornita nei consueti interrogatori fatti dal CSIDIC al colonnello Edmondo
De Renzi, a capo di un settore geografico del controspionaggio SIM nel
giugno 1941. Quando gli era stato ordinato – ricordava - di organizzare
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una rete in Stati Uniti, Messico, Centro e Sud America, si era espresso in
termini positivi circa i risultati ottenuti dagli Addetti navali e aeronautici
(risultati che invece Ponzo nel suo rapporto considerava ‘scarsi’), anche se
il SIM aveva comunque necessità di ‘antenne’ specifiche. Infatti, De Renzi
aveva inviato nell’agosto 1942 due set a 40 Watts, di produzione italiana,
per migliorare la raccolta informativa ma anche questi apparati, come quelli
del SIS, non riuscirono mai a mettersi in collegamento diretto con Roma
inviando i loro messaggi solo attraverso l’assistente dell’Addetto militare a
Buenos Aires, Riccardo Prati.
I collegamenti erano dunque molto difficoltosi con l’America del Sud.
Che le trasmissioni fossero veramente difficili, anche per la Marina, è do-
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cumentato nel Diario Storico del SIM: gli organi tecnici negavano la pos-
sibilità di funzionamento di una radio clandestina a bordo di navi perché la
massa metallica precludeva l’uso di una antenna interna. Il collegamento
pertanto doveva essere fatto o usando la radio di bordo o con telegrammi
convenzionali dalle Americhe a ‘indirizzi di rilancio’.
Anche nella penisola iberica, come in altri stati, agli inizi dirigeva la rete
42 NARA, RG 226, entry 174, NND – 917174, 25 agosto 1944.
43 AUSSME, Fondo SIM, 10^ Divisione, 23 marzo 1942; Diari Storici (DS), SIM.
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