Page 238 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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Nella pagina a   Dal 1934 al 1943 Terzilio Borghesi collaborò attivamente con il Servizio mi-
                           fianco:   litare, quale agente a libro paga del Centro C.S. di Milano, alle dipendenze
                    il primo foglio   del maggiore dei Carabinieri Bodo. Secondo quanto scritto nei documenti, era
                     del Rapporto
                    sulla ‘Squadra   stato pedina importante, con copertura commerciale, a Campione d’Italia e a
                    P’ di Manfredi   Lugano contro il vice console inglese, in realtà ufficiale dell’Intelligence Servi-
                          Talamo.
                                   ce, il maggiore Lancelot Cyril De Garston, in una azione di doppio gioco con-
                                   dotta dal maggiore Cavallero e dal maresciallo Giacomo Chiabodo, ambedue
                                   dell’Arma.
                                      Borghesi aveva vari alias supportati da relativi passaporti falsi: oltre a Ma-
                                   rio Bandini, si presentava come il dott. Lelio Antinore, il rag. Icilio Paoloni, il
                                   dott. Aldo Cuvoni e qualche volta usava anche il suo vero nome.
                                                                        62
                 62    Cfr.  AUSSME,   In un documento italiano del 1947,  si afferma che anche quando collaborò
                   Fon do  S.I.M.,  1^   con il S.I.M., era agente attivo dell’O.V.R.A.
                   Divisione,  25  lu-
                   glio 1947. Insieme   Risulta chiaramente che nel maggio 1943 aveva comunque terminato il suo
                   ad altri documenti
                   che lo riguardano,   impegno con il Servizio militare e era stato liquidato con la somma di 20.000
                   vi è una sua lunga   Lire.
                   lettera  manoscrit-
                   ta, ‘accorata’ dife-  Sparito  dopo  l’armistizio,  era  ricomparso  nel  1944  sotto  il  falso  nome  di
                   sa della sua vita di
                   collaboratore  del-  Hans Fischer e si era stabilito in un albergo vicino Como, ove manteneva con-
                   le istituzioni e del   tatti di collaborazione con ufficiali tedeschi e italiani delle “SS”… ma contem-
                   suo senso patriot-
                   tico.           poraneamente ‘coltivava’ relazioni con il Comitato Nazionale di Liberazione
                                   di Como e con reti informative partigiane tramite l’ormai  maggiore Anacleto
                                   Onnis che, in quel momento, lavorava al Servizio informativo della R.S.I., il
                                   S.I.D., ma in realtà era in contatto con i colleghi del S.I.M.
                                      In effetti sembra che abbia veramente fatto doppio, se non triplo gioco pro-
                                   digandosi, a suo dire, per far liberare due ostaggi italiani in mano ai tedeschi.
                                   Dopo la sconfitta nazista sostenne di aver collaborato al ristabilimento della
                                   sicurezza nella zona di Como, facendo catturare cinque radiotelegrafisti e al-
                                   trettanti prigionieri tedeschi fuggiti.
                                      Gli inglesi del Field Security Service (F.S.S.) lo arrestarono a San Maurizio
                 63    Nel 1946 un Hans
                   Fischer  fuggì  dal   in provincia di Como e lo internarono nel Campo di concentramento di Terni
                   campo  di  concen-  nel Reparto C.I. (Counter Intelligence): per gli alleati  non vi era dubbio che il
                   tramento  di  Ri-
                   mini,  rifugiando-  Borghesi, alias Hans Fischer , aveva avuto contatti con membri del General
                                                               63
                   si  a  Bologna  e  in
                   un primo momen-  Intelligence Staff (G.S.I.) e era in possesso di molte interessanti notizie per l’in-
                   to si pensò che fos-  telligence alleata. Pesava però il suo passato di amicizia e collaborazione con
                   se stato il Borghesi;
                   fu in seguito chia-  i tedeschi, anche se l’interessato sosteneva a gran voce di aver fatto soltanto il
                   rito che il nome del                                                              64
                   fuggitivo  era  ve-  doppio gioco a favore della liberazione dal fascismo e dal nazismo.
                   ro  e  che  non  ave-  Di lui era tornato a occuparsi il S.I.M. perché, nel 1947,  il Borghesi aveva
                   va niente a che ve-
                   dere con l’Hans Fi-  rivolto istanza a quelle autorità chiedendo degli indennizzi su beni mobili e
                   scher-Terzilio Bor-
                   ghesi,  invece  an-  immobili che, a suo dire, aveva perduto nel maggio 1945,  in seguito all’arresto
                   cora  prigioniero  a   e alla requisizione alleata, prima di essere internato come ‘agente a favore dei
                   Terni.
                 64    NARA,  RG  226,   tedeschi’. Scriveva il relatore sulla richiesta economica che fu respinta: …il Bor-
                   vari documenti in   ghesi ha effettivamente svolto attività collaborazionista con le truppe germaniche, pur
                   Rome X  – 2 Branch
                   Records – PTS-3-4.  mantenendo con l’abilità che lo contraddistingue, nel contempo rapporti con organi





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