Page 287 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
P. 287
rio, dopo essere stati interrogati. Il Mazzone non si trasferì poi tanto lontano…
mise la sede principale dei suoi affari in Sicilia, a Siracusa, dove divenne anche
agente per la linea Tirrenia e continuò ad essere sotto i riflettori inglesi che lo
vedevano sempre con sospetto, in quanto continuava ad avere rapporti anche
con strange italians che andavano a visitare Malta sia pur per breve tempo. 126 126 NAUK, KV3/356,
Luigi Mazzone era nato ad Avola (in provincia di Agrigento) e era stato 25 luglio 1939.
Vice Console italiano a Malta prima dell’istituzione di un Console di carriera.
Titolare di una agenzia giornalistica e di una di navigazione, diffondeva infor-
mazioni sull’Italia alla stampa locale in maltese, a volte pagando gli articoli da
pubblicare. Secondo le informazioni inglesi, Mazzone era un agente del Servi-
zio informativo militare fin dal 1911. Era in contatto continuo con il console Si-
lenzi, che chiedeva spesso i suoi pareri e consigli: questo fatto era considerato
molto sospetto per le Autorità inglesi.
Dopo poco tempo, altri sette italiani furono arrestati e espulsi, anche questa
volta non come ‘spie’ ma come ‘stranieri’ indesiderabili, così come era successo
con i primi sette, perché, in realtà, gli inglesi non disponevano di solide evi-
denze.
Gli interrogatori non avevano consentito di raccogliere molte notizie sicure
sulla rete, tanto che il War Office criticò le espulsioni ritenendo che sarebbe
stato meglio pazientare per avere notizie più dettagliate sull’organizzazione e
soprattutto sui nomi dei maltesi che costituivano la rete di subagenti.
Durante gli interrogatori il S.I.S. inglese aveva avuto però conferma di un
fondato sospetto: aveva scoperto che gli operatori dell’Ala Littoria, la com-
pagnia italiana di navigazione aerea, che arrivava a Malta tre volte alla set-
timana, erano vettori di informazioni o attivi raccoglitori; che la compagnia
usava quella che si chiamava la company bag (il contenitore della posta della
compagnia) per corrispondenza non strettamente legata agli affari societari…
Certamente sarebbe stato possibile, all’arrivo di un aereo, far ispezionare dal-
le autorità doganali quel sacco di posta societaria ma poi certamente sarebbe
successo lo stesso negli aeroporti italiani per le linee aeree britanniche, come
ritorsione… e questo avrebbe danneggiato Londra perché… anche gli inglesi
utilizzavano lo stesso mezzo.
Nel 1935 Matteo Mari era il Caposcalo dell’Ala Littoria a Malta, anche lui un
agente della rete informativa italiana: aveva sostituito Riccardo Naselli, che era
stato precedentemente espulso per la stessa ragione, e fu a sua volta espulso
poco tempo dopo.
Le autorità inglesi sapevano bene che questi arresti avevano indebolito solo
momentaneamente l’organizzazione informativa che, era loro noto e con ra-
gione, aveva il suo centro nel Consolato italiano. Avevano arrestato anche un
impiegato di quell’Ufficio, un usciere in realtà, Paolo Corrado Tiralongo, spo-
sato con una maltese. Probabilmente veniva usato per contattare sub-agenti e
per attività minori. Il 9 gennaio 1936, il marchese Ferrante, Console generale
a Malta dalla fine del 1935, ne aveva chiesto l’immediato rilascio, non spen-
Il s.I.M. per l’estero e all’estero 287