Page 175 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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          della battaglia e nel palazzo di Paliano è riportato il grande affresco che riproduce il corteo
          del trionfo .
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             In Campidoglio furono poste le statue di Alessandro Farnese e M.A, Colonna .
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             La tomba di Onorato Caetani è stata trasferita dalla chiesa di Sermoneta alla chiesa di S.
          Prudenziana, in via Urbana, dove una grande lapide ricorda il capitano delle milizie pontifi-
          cie, insignito della decorazione dell’ordine del Toson d’oro.
             Nella chiesa di S. Marcello al corso si trova la lapide tombale dei Frangipane, “milites ad
          Echinadas”.
             Nella chiesa di S. Gerolamo della carità si trova il busto del card. odescalchi, presente a
          Messina e benedicente le galee in partenza, inviato da PioV.


          NaPoli
             Il viceregno di Napoli aveva dato navi, uomini e armi per l’impresa di Lepanto.
          Per l’occasione della consegna dello stendardo a D.Giovanni era stata coniata una medaglia.
             A Napoli D. Giovanni si ferma, dopo il ritorno da Messina. La “Real”, piuttosto malcon-
          cia viene donata alla chiesa di S. Pietro a Majella e successivamente venduta. Con il denaro
          ricavato “si provvide a ricoprire la chiesa con navate nuove e ad allargare alcune fabbriche
          del monastero  . Nella chiesa furono conservati anche trofei, elmi, armi, palle da cannone ed
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          un quadro che rappresentava la battaglia. Queste cose “mobili” furono in parte asportate dai
          francesi nelle vicende politiche del 1799.
             Appena tre mesi dopo l’arrivo, ai primi del 1572, per richiesta di D. Giovanni si iniziò la
          costruzione della chiesa di S. Maria della Vittoria Italiana inglobata negli edifici della piazza,
          nel rione di Chiaia.
             Conserva un affresco in lunetta (Pio V è in ginocchio e D.Giovanni nella stessa posi-
          zione e sullo sfondo il mare di Lepanto). La chiesa fu restaurata nel 1628 dalla figlia di
          D.Giovanni.
             Un’altra chiesa, più piccola, situata all’Anticaglia, ricorda Lepanto. Nel 1573, in aprile,
          nel quartiere degli Spagnoli il napoletano D.Michele di Lauro fondò una chiesa intitolata a S.
          Maria del Rosario, con un “breve” di papa Gregorio XIII.
             Un crocifisso – di S. Severino – in legno di bosso è conservato a Napoli nella sesta cap-
          pella laterale sinistra nella chiesa dei SS Severino e Sossio, nei pressi dell’Università. Risulta
          riportato a Napoli da Vincenzo Carafa, presente alla battaglia e sepolto nella stessa chiesa.


          Gaeta
             Nel duomo della città si conserva lo stendardo consegnato dal papa a M.A.Colonna al
          momento della partenza della campagna del 1570.


          51    G.B.Borino, A. Galieti, G. Navone, “Il trionfo di Marc’Antonio Colonna”, Roma, 1938.
              D. Carro, “L’ultimo trionfo navale di Roma in onore di Marco Antonio Colonna”, in Atti del Convegno di
              Napoli, 1997. Ufficio Storico della M.M.. Roma, 1999
          52    E.Rossi, “Le statue di Alessandro Farnese e Marc’ Antonio Colonna in Campidoglio”, in Archivio della
              Società Romana di Storia Patria, vol 51, 1928, pag. 15-32
          53    G. Porcaro, “Ricordi storici a Napoli dopo la battaglia di Lepanto” in Asprenas, A. XIII, n.23, 1965, pag
              176-185
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