Page 174 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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174                                XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm

           chiesa di S. Giovanni e Paolo, con un monumento in corazza, nel 1908 .
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              Una cappella della Chiesa è dedicata al Rosario, istituito dal papa Pio V in occasione della
           vittoria, ma fu distrutta da un incendio nel 1867, e restaurata. Tuttavia andarono perdute le te-
           le dedicate a Lepanto di Domenico Tintoretto, Palma il giovane, del Peranda e del Bassano.
              Nel Palazzo Ducale (Sala del Collegio) è conservata una tela del Veronese, con Venier e
           Barbarigo che rendono grazie al Signore. Nelle altre sale esistono altre tele con rappresenta-
           zioni allegoriche.
              Nel Museo Correr (Saletta Lepanto) vi sono due dipinti con scene di battaglia, un busto di
           Duodo,comandante delle galeazze e un ritratto del venier, opera del Vicentino.
              Duodo è sepolto nella chiesa di S. Maria del Giglio, con un quadro del Tintoretto nella
           cappella a lui dedicata.
              altre chiese che conservano memorie di lepanto sono:
           -  S. Fantin: quadro di Palma i giovane. Il Doge ringrazia la vergine
           -  SS. Apostoli: tela del Maffei con la battaglia
           -  S.Giovanni in Bragora: ritratto di Pio V
           -  S. Giuseppe di Castello: bassorilievo della battaglia
              L’elenco dei ricordi levantini a Venezia è piuttosto lungo; riporto in appendice il risultato
           di una ricerca del prof. Giampaolo Borsetto.
           Tutto il Veneto, però, può vantare memorie dell’evento
           -  Padova (quadro del Varotari)
           -  Forno di Zoldo e Vado di Cadore (bandiere)
           -  Montagnana (affresco della battaglia)
           -  Vicenza, in piazza dei Signori e chiesa di S. Corona
              e ancora a Castelviscardo (Orvieto) e Rivalta (Piacenza)

           ROMA
              Marcantonio Colonna portò a Roma due bandiere tolte ai turchi, una delle quali fu conse-
           gnata al Pontefice che la destinò alla basilica di S. Maria Maggiore dove è rimasta conservata
           per circa quattro secoli, ed i visitatori potevano osservarla nella sagrestia della Cappella del
           sacramento, racchiusa in una cornice.
              Quella bandiera, che recava i segni della battaglia, sfilacciata e scolorita, in data 2 febbra-
           io 1965, “in segno di amicizia, di pace e fraternità” è stata restituita alla Repubblica Turca
           da papa Paolo VI e consegnata ad Ankara, dall’internunzio apostolico in Turchia, Mons.
           Nardone, al ministro degli esteri turco Esad Isik, in data 5 maggio 1965.
              Se questa memoria “mobile” di Lepanto è partita, altre più “fisse” sono rimaste a Roma.
              In primis il grande monumento tombale di Pio V in S. Maria Maggiore ed un ritratto del
           papa in affresco che si trova nel chiostro del convento dei domenicani sopra Minerva.
              Il soffitto della chiesa dell’ Aracoeli fu decorato con l’oro trovato sulla “sultana” di Muez-
           zinzade ali.
              Il pontefice volle che M.A. Colonna facesse un ingresso trionfale in città e ciò accadde il
           4 dicembre.
              Nel palazzo Colonna a Roma il soffitto della grande sala fu affrescato con l’allegoria


           50    La corazza indossata dal Venier a Lepanto è conservata al Museo dell’esercito di Vienna.
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