Page 172 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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172                                XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm

              Addirittura alle canarie, ad Antaño, ancora oggi una battaglia teatrale ricorda Lepanto.
              Ma più spettacolare è il “ballo delle galere di Reus”, in Catalogna. I figuranti indossano
           un costume di legno e cartone, a forma di galea, con alberi e vele che resta sospeso all’altezza
           della cintura.
              Le “navi con le gambe” erano imbandierate e le due squadre contraddistinte con bandie-
           re bianco/rosse e con la mezzaluna si scontravano sparando a salve con pistoloni/cannoni
           attraverso i fori degli scafi. Durante il ballo con le spade venivano tagliate le sartie degli
           avversari.
              La più recente indagine sui festeggiamenti lepantini è quella di Iain Fenlon, dedicata a
           Venezia: “The Cerimonial City. History, Memory and Mith in Renaissance Venice” .
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              Le autorità laiche e religiose spesero somme enormi per dare testimonianza dell’avveni-
           mento con la costruzione di chiese, monumenti, quadri, esposizione di trofei, stendardi, armi
           ed altri oggetti catturati sulle galee turche.
              i combattenti di lepanto di una certa levatura sociale alla loro morte ebbero lapidi tom-
           bali in cui veniva sottolineata la loro partecipazione alla battaglia, a cominciare dal papa Pio
           V, presente “in spiritu”, con il suo mausoleo in S. Maria Maggiore (Roma).



           una raPida rassegna è dOVerOsa, e nOn sOlO Per scOPi…turistici
           SPaGNa.
              Nella cattedrale di Toledo è conservato lo stendardo che Pio V dono alla flotta della Lega
           e che fu consegnato dal Card. Granvelle, vicere di Napoli a D. Giovanni nella chiesa di S.
           Chiara il 14 di agosto 1571.
              a Madrid, museo del Prado, è il quadro del Tintoretto “Allegoria della Battaglia di Le-
           panto” eseguito tra il 1572 e il 1575, con il figlio di Filippo II, nato il 2 dicembre, “offerto”
           per ringraziamento.
              Nell’Armeria Reale sono conservate armi e corazze e gli abiti di Alì Pascià .
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              Il museo navale conserva modellini di navi del XVI secolo e lo stocco papale consegnato
           a D. Giovanni, la cui tomba è all’Escuriale dove si trovano le sei grandi tele del pittore ge-
           novese luca Cambiaso.
              a Barcellona si conserva in una cappella della cattedrale il Cristo crocifisso donato da D.
           Giovanni ed esposto sulla “Real” prima della battaglia.
              E’ molto annerito, quale conseguenza del fumo della polvere da sparo, e viene portato in
           processione per le calli della città durante la “via crucis” nella domenica di passione.
              Ma il tributo principale a Lepanto che lo studioso o il turista può vedere nella capitale
           della Catalogna è la riproduzione in scala 1:1 della Real, la galera bastarda di D.Giovanni,
           conservata nell’antico arsenale.
              L’ammiraglia era, ed è, una fuori serie, lunga 60 metri, larga 8, con 47 banchi e 7 vogatori
           per banco. L’equipaggio era di 50 marinai, ma imbarcava 400 archibugieri e 100 persone al
           seguito di D.Giovanni; con i vogatori un complesso di 850 uomini per un dislocamento di


           47    Yale University Press, 2007 In particolare il Capitolo VI, “Victory at Lepanto”.
           48    Vedasi il Catalogo Historico – Descriptivo de la Real Armeria de Madrid”, Madrid, 1898
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