Page 28 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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28 XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
Allocuzione del Sottosegretario di Stato alla Difesa
ON. ING. GIuSEPPE COSSIGA
Autorità, illustri professori, gentili ospiti, signore e signori,
orto il saluto del Ministro della Difesa e di tutto il Governo Italiano ai relatori ed ai par-
Ptecipanti a questo Congresso ed a titolo pesonale, vi esprimo la mia particolare soddisfa-
zione nel poter essere qui in veste ufficiale, per gli interessi e la passione che da sempre mi
fanno sentire vicino a chi si occupa di Storia Militare.
Colgo l’occasione per un indirizzo di saluto particolare alla città di Trieste, che avete
voluto scegliere come sede per questo incontro e che mi sembra che già per la sua storia
possa dare maggiore profondità e significato al tema che avete scelto di trattare, non solo in
relazione al Novantesimo Anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, ma anche se
guardiamo ad eventi molto più recenti, nei quali la popolazione civile è stato suo malgrado
protagonista e vittima della guerra e del conflitto tra ideologie. E quello che è già avvenuto
qui ed allora, non è forse così diverso da quanto avvenne altrove ed in un altro tempo, ma-
gari lontanissimo: auguriamoci che la memoria e la più matura consapevolezza degli schemi
dell’agire dell’uomo, stimolate ed alimentate dallo studio della Storia aiutino a non vederne
il ripetersi domani ed altrove.
Non mi addentrerò certo nelle tematiche che tra breve saranno l’oggetto dei vostri inter-
venti, ma mi sembra opportuno rimarcare come il tema che avete voluto individuare per il
Congresso incarni perfettamente il ruolo più interessante e “l’attualità” della Storia Militare,
la sua capacità di contribuire all’oggi rileggendo il passato, e rimarcare questa capacità e que-
sto ruolo, in italia e davanti a tanti studiosi italiani, credo sia un riconoscimento dovuto a chi
tanto si impegna in questo campo, avendo davanti agli occhi in ogni momento che “Historia
magistra vitae”, ma che troppo spesso, e forse non solo nel nostro paese appunto, si ritrova a
vivere l’esperienza di “Nemo propheta in patria”…
Dopo l’asserita “fine della storia”, viviamo oggi nell’epoca dei “conflitti asimmetrici”,
delle “guerre di quarta generazione”; qualcuno aveva persino parlato di “guerre a zero-mor-
ti”, forse restringendo un po’ troppo semplicisticamente l’analisi alle sole vittime militari di
un intervento armato ed alla volontà di non coinvolgere i civili nella “nuova guerra”, come se
questo fosse possibile per volontà di anche uno solo dei contendenti e grazie al mero sviluppo
tecnologico degli armamenti.
Mai come oggi, invece, mi sembra, la popolazione civile è al centro dei conflitti, e tanto
più questi sono moralmente (più che tecnologicamente) “asimmetrici”, tanto più i civili sono
l’obiettivo esplicito, il campo di battaglia, il “centro di gravità” di una guerra che forse ci
sembra tanto nuova perché, alla fine, è tanto antica; tanto cambiata per rimanere poi la stes-
sa…
Concludendo, auspico il vostro impegno aiuti tutti, ed in particolare chi ha responsabilità
di governo e comando, civili e militari, a meglio comprendere per meglio decidere.
Buon lavoro !