Page 436 - Conflitti Militari e Popolazioni Civili - Tomo I
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436                                XXXIV Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm

           ufficiali italiani. Le debolezze umane sono infinite e se unite alla mancanza di certa profes-
           sionalità nel settore richiesto, costituiscono un serio ostacolo ad un dialogo produttivo.
              Quando poi sono presenti su un territorio truppe di ‘occupazione’ o di ‘liberazione’ ri-
           entrano nel comportamento umano anche fenomeni di prostituzione, di contrabbando, di
           violazione di domicilio, di stupri, contribuendo al montare del risentimento di esseri umani
           che provenivano da un lungo periodo di sofferenze e privazioni e lutti.
              Il rapido volume di piccoli e grandi affari non sempre leciti, legati alla presenza di truppe
           e agli aiuti economici e alimentari forniti dai vincitori, aveva comunque fomentato l’infla-
           zione. Il costo della vita si era decuplicato in poco tempo e la ‘borsa nera’, nata durante il
           conflitto, invece di svanire, era aumentata per articoli e giro d’affari, avendo come reazione
           a catena i continui irritanti controlli.
              In sostanza, accanto alla volontà diffusa di cominciare la ricostruzione dello stato e della
           vita in generale, vi era una situazione di disagio morale e materiale in Italia e la gente sfogava
           il suo disappunto in modo vario, ma che non aiutava una sostanziale collaborazione a tutti i
           livelli. Inni fascisti venivano spesso cantati sui treni alla vista di militari stranieri: ma queste
           manifestazioni non indicavano una reale nostalgia per il passato regime, quanto un’asser-
           zione di identità nazionale da parte di chi reagiva così ad una situazione di effettive umilia-
           zioni morali e materiali: lo stato di ‘malumore’ verso gli ‘alleati’ era molto forte. A questo
           proposito sono di particolare interesse le relazioni del Comando Arma dei Carabinieri Reali
           dell’Italia liberata – Ufficio Servizio e Situazione  sulla situazione generale riguardante la
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           popolazione italiana. Agli inizi del 1944 in molte zone dell’Italia liberata vi era comunque
           diffusa l’opinione che in realtà il governo di Badoglio avesse una autorità assai limitata e
           assolutamente irrisoria in rapporto alla necessità di imporre nel territorio liberato ordine e
           disciplina. Contribuiva a questa diffusa idea il fatto che molte delle cariche pubbliche confe-
           rite dalle autorità militari, soprattutto in Sicilia, non erano state revocate da Badoglio, come
           si auspicava, in quanto queste cariche erano state conferite in modo affrettato e senza una
           reale valutazione della preparazione morale e amministrativa degli eletti e meno che mai del
           consenso popolare.
              Questo tipo di manifestazioni, che sembravano nostalgiche del passato, peraltro fu am-
           piamente sfruttato dalla attivissima propaganda fascista e filo-tedesca, ancora presente anche
           nei territori ‘liberati’. Il momento dello sbarco anglo-americano in Sicilia, ad esempio, aveva
           dato luogo a gioiose manifestazioni, anche perché a torto si riteneva che finalmente sarebbe
           tornato rapidamente un certo benessere materiale. Nell’isola si ebbero ulteriori manifestazio-
           ni politiche per un separatismo che avrà il suo massimo esponente con Finocchiaro-Aprile e
           il ‘milazzismo’, cioè una tendenza a separare le proprie sorti da quelle del continente, che fu
           a lungo contrastata dal Governo militare alleato, con ampio risentimento da parte dei politici
           locali. Certamente la politica di richiedere una netta separazione dall’Italia non favoriva una
           costruttiva la ripresa delle normali attività, anche nei riguardi dei ‘liberatori’.
              Questo fu soprattutto sentito a sud, in Campania e in Puglia in particolare, dove a lungo
           si attestarono le truppe di liberazione, prima di riconsegnare ad autorità politiche e militari
           italiane il governo della penisola, ciò che avvenne nel tempo e per settori: solo nel febbraio

           17   AUSSME, Fondo SIM, 1^ divisione. Riprese il nome di Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Reali
               il 20 luglio 1944, essendosi ricostituito ufficialmente a Roma, nella sede di Via 24 Maggio.
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