Page 36 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Se il richiamo alle guerre d'indipendenza ricorre sovente nell'oratoria della fa-
              miglia Breda (3),  l'imparentarriento dello sviluppo italiano ai  valori risorgimentali
              è quasi d'obbligo  nel linguaggio  dei protagonisti della  trasformazione economica
              italiana nel ventennio a cavaliere tra i due secoli.  Il motivo ispiratore non cambia:
              si tratti di liberarsi dalla dipendenza estera per macchinario,  tecnologie e capitali o
              più tardi di convertirsi a un colonialismo, fonte di materie prime e volano di nuovi
              mercati.
                   Osserva Valerio Castronovo ·che alla generazione degli Orlando, Perrone, Fio-
              rio, G.B. Pirelli, Alessandro Rossi, Eugenio Cantoni, succedette quella degli Agnel-
              li, Donegani, Pesenti, Alberto Pirelli, Ettore Conti, Camillo Olivetti, Falck, in cui
              il nazionalismo economico avrebbe lasciato il posto a una più racchiusa etica del suc-
              cesso e  del profitto,  «all'interesse insieme pratico e  istintivo per le innovazioni».
              Tuttavia, egli aggiunge, il nazionalismo economico non si era spento del tutto, asso-
              ciandosi all'industrialismo inteso sia come «modello alternativo alla vecchia società
              rurale» sia come «base dell'indipendenza politica e del prestigio nazionale» (4).  Ben·
              diverso infatti l'accento della fase giolittiana antecedente la Libia e quello dell'asce-
              sa siderurgico-cantieristica 1880-1890 (Terni, tariffa protezionistica, legge Boselli),
              legata più alla grande~r crispina antifrancese che non alla sciagurata avventura etio-
              pica pochissin)o sentita al Nord (5).  E ciò quantunque non sia da trascurare la cre-
              scente intersezione tra mondo militare e industriale, estendentesi dalla Marina al-
              l' Esercito proprio nel primo decennio del secolo. Un fenomeno mondiale di cui ta-
              luni aspetti italiani sono stati indagati di recente (6).
                   In ogni caso, dopo i preannunci libici, la crisi 1914-15 rilanciò in pieno il nazio-
              nalismo economico ormai associato al nazionalismo tout court e alle· spinte interven-
              .  tistiche di qualsiasi provenienza. I: integrazione fra modelli culturali derivati dalla
              concezione meno mod~rata del Risorgimento e aspirazioni scopertamente imperiali-
              stiche e sopraffattrici (7), rientra dunque nel sostrato mentale dell'impetuosa cresci-
              ta industriale italiana fino al1915-18. Una vicenda di cui possono considerarsi epilo-
              go le convulse velleità espansionistiche (vagheggiata spedizione nel Caucaso,  mire


              (3)  Richiamo ripreso quasi alla lettera dal cugino Ernesto Breda a proposito della fondazione dell'I-
                  stituto Scientifico Tecnico. Vedi Valerio Castronovo La B~da nella storia dell'industria iklliantl in
                  cLa Breda. Dalla società italiana Ernesto Breda alla finanziaria Ernesto Breda 1886-1986» Mila-
                  no, Pizzi 1986 (pp. 7-31) vds. p.  7. Meriterà adeguata attenzione la breve convergenza scientifico-
                  industriale dd 1915 soprattutto milanese (Comitato Nazionale Scientifico Tecnico,  Politecnico
                  di Milano,  Società d'incoraggiamento Arti e Mestieri)  che  non sopravvisse alla lunghezza del
                  conflitto e al prepotel'e degli interessi economici. Vds. comunque Carlo G. Lacaita L'intelligenza
                  produttiva Milano,  Electa  1990 pp.  237-238 nonché i contributi di Giovanni B.  Stracca, C.G.
                  Lacaita e Ivano Granata in Il Politecnico di Miltmo nellll storia italiantl  1914/6) Milano, Cariplo-
                  Laterza  1989 (2  voll.).
              (4)  V.  Castronovo cit.
              (5)  V.  Castronovo Grandi e piccoli borghesi- La via iklliantl al capikllismo Roma-Bari,  Laterza 1988
                  pp.  7 e sgg.
              (6)  William H. McNeill Caccia al potere.  Tecnologia, anni e ~altà sociale dall'anno mille Milano, Fel-
                  trindli 1984 (ed. or.  1982). Per aspetti italiani: Paolo Ferrari La produzione di amltlmenti nell'et4
                  giolittilma in «<talia contemporaneo 162/1986 pp.  113-139 e Amministrazioni statali e industrie
                  nell'età giolittitlntl.  Le commesse tra  rianno e crisi economica ivi 180/1990 pp.  451-479.
              (7)  Per il propagarsi di un animus lontano dal fair play risorgimentale («ripassin l~pe e tornerem
                  fratelli») anche in aree lontane da visioni industriali: Giuseppe ed Eugenio Garrone Lettere e dia-
                  ri di guerra  1914/1918 a cura di Vuginia e Alessandro Galante Garrone, Milano, Garzanti 1974,
                  pp.  15-16 e  114-116.

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