Page 37 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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sui giacimenti carboniferi dell~ia Minore)  ed esportatrici (specialmente di armi
         ansaldine) verso i più sconquassati mercati del mondo. Il tutto nei mesi che corrono
         dall'occupazione delle fabbriche al crollo della Banca di Sconto e del colosso perro-
         niano (8).
              Alla domanda di che cosa sia sopravvissuto di questi umori lungo il ventennio
         fascista si risponderà meglio nella sezione dedicata agli «Assetti di interessi». E ciò
         tanto più considerando che la scomparsa delle libertà perfezionatasi col  1926 ma
         non trascurabile già nel quadriennio precedente, intonava ormai sul registro adula-
         torio anche le infrequenti manifestazioni espressive del mondo industriale.  Più in
         generale penso che il nocciolo economico della vecchia classe dirigente, oltre ad ap-
         prezzare la «pacificazione» sociale garantita dal Governo e poi dal Regime fascista,
         non sentisse di aver  perso  molto in termini politici né nell'autunno  1922  né nel
         1925-26. Certo col superamento della crisi Matteotti e il perfezionarsi della dittatu-
         ra, la «gestione immediatamente politica del potere» divenne, come ha scritto Renzo
         De Felice,  appannaggio esclusivo del fascismo (9).  Resta però che mai o quasi mai
         quella gestione era stata affare «immediato» della classe economica: dapprima riser-
         va di un «notabilato» solo in parte sua diretta espressione e, quindi, di crescenti se-
         zioni di un professionismo variamente borghese, che la stessa· classe economica po-
         teva in gran parte orientare (10). Dunque sia per il fatto che, tranne la parziale ecce-
         zione della «quota 90» (11), il fascismo assecondò- più o meno intenzionalmente
         - gli interessi degli industriali, sia per l'illusione di costoro che il Regime sarebbe
         stato influenzabile e correggibile in caso di scelte pericolose in politica estera, la dit-
         tatura non fu incompatibile col fondo culturale prevalente della grande industria.
         Beninteso si tratta più di sensazioni che di notizie documentate, ma è pur significa-
         tivo che non ci siano pervenute consistenti tracce di dissenso.  ·
              C'erano è vero le frenesie verbali del «duce» talora in senso imperiale, talora
         intonate all'andare «verso il popolo», al «ruralismo», all' «infinita vigliaccheria delle
         classi cosiddette superiori della società».  Né mancò una (privata)  esortazione alla
         FIAT di evitare il grave asswdo «di credersi un'istituzione sacra e intangibile dello
         Stato» perché aveva «molti operai» (12).  Ma il fatto che tali sfoghi per molti anni
         non avessero esorbitato l'esercizio verbale li rendeva poco preoccupanti. Del resto



          (8)  Fra gli altri: Richard A. Webster lA tecnologi4 iltllill1111 e i sistemi industrillli flerliet~li: il CIISO Anstll-
             do  (1914-1921)  in «Storia Contemporanea. 2/1978 pp. 20S-238. Matto Doria AIISII/do,  l'impm4
             e lo Slìlto Milano Angeli 1989 specie pp.  143-14S. Luigi De Matteo Alltz ricma di flllllerie prime
             e n11011i  mnct~ti 1919-1921  Napoli Istituto Italiano per gli Studi Filosofici  1990.
          (9)  R.  De Felice lnlmlislìl s11l/ascismo  a cura di A.  l..edeen,  Roma-Bari,  Laterza  197S p.  39.
         (lO)  Rinvio al mio Fascismo e mililtlri di professione in G. Caforio e P. Del Negro (curatori) «Ufficiali
             e societl. Interpretazioni e modelli. Milano, Angeli 1988 (pp. 379-436) v.  p. 384. Un rimpianto
             per la perdita di potere politico della cex classe dirigente. (riferito evidentemente all'intepazione
             politici-industriali del191S/18 ed al suo caso penonale) in Ettore Conti Dallìlee~~ino di 1111 bo'1,he-
             se Milano, Garzanti  1971  (prima ed.  1948) p.  397  (1°  dicembre  1938).
         (  11)  V. Roland Sarti Ftucism 11ml the lndustrilll Iadmhip in lltlly 1919-1940 Berkley University of Cali-
             fornia Press  1971  pp.  99 e sg. ed anche la corrispondenza tra Piero Sraffa e Anielo Tasca Il
             fJt!I'O signi/iCIIto delltz fV/11014  90:. in Lucio Villari (curatore) «<l capitalismo italiano del NovecentO•
          .  Roma-Bati Laterza 197S (prima ed. 1972) 2 voli., I pp. 180-191 (p ne «lD Stato Operaio. 1927).
         (12)  Senza pretesa di completezza: discorso deU~ne 26 magio 1927 citato fra gli altri da Piero
             Melograni Gli industrillli e MIISSolini Milano, I.Dnganesi 1980 (prima ed. 1972) p.  199. V. Castro-
             novo GiorNmni Agnelli Torino UTET .1971  p.  436.

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