Page 100 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Il 3 gennaio Wavell riprende l'offensiva in Africa settentrionale, as-
sale Bardia, difesa dagli uomini del generale Bergonzoli. Dopo due giorni
di resistenza Bardia cade e sono circa 40.000 gli italiani che finiscono pri-
gionieri. Mussolini nei colloqui di Berchtesgaden (19 gennaio) con Hitler
è costretto a sollecitare l'aiuto tedesco in Albania e in Africa settentriona-
le. Viene costituito l' Mrika Korps, al comando del generale Rommel, mentre
il 21 gennaio le Forze Armate italiane in Eritrea abbandonano Kassala
e si ritirano verso Agordat e quindi Cheren. In Africa setteòtrionale il ge-
nerale Wavell costringe alla resa Tobruch (ventisettemila sono gli Italiani
fatti prigionieri) mentre nell'Africa orientale i britannici attaccano la So-
malia e le truppe italiane sono costrette alla ritirata. A fine gennaio l'arre-
tramento italiano in Africa settentrionale si trasforma in una rotta: la
Cirenaica viene abbandonata con gravi perdite in uomini e mezzi.
In febbraio si registra la perdita di Derna e Bengasi; in Africa orien-
tale inizia l'assedio di Cheren, il generale Graziani - che aveva sempre
e con fermezza segnalato l'impari lotta a cui era sottoposto l'Esercito ita-
liano, soprattutto per la carenza di mezzi e materiali aqeguati a quel tipo
di guerra - cessa dalla sua carica di comandante delle truppe in Africa
settentrionale e viene sostituito dal generale ltalo Gariboldi. Gli inglesi
occupano Mogadiscio nella Somalia italiana e puntano verso l'Etiopia. In
Mrica settentrionale cade, dopo una eroica resistenza, il presidio italiano
dell'oasi di Giarabub mentre inizia a svilupparsi l'offensiva dell'Afrika
Korps di Rommel che rioccupa El Agheila.
In aprile gli italiani sono costretti a lasciare l'Asmara, capitale dell'E-
ritrea italiana, ed Addis Abeba, capitale dell'Africa Orientale Italiana. Si
apre il fronte iugoslavo.
Nel secondo quadrimestre si assiste ai reiterati attacchi britannici con-
tro la difesa italiana in Cirenaica, in Africa Orientale Italiana brilla l'eroi-
ca resistenza dell'Amba Alagi, di Uolchefit e di Culqualber, si estende il
conflitto ad est con l'apertura del fronte russo, nel Mediterraneo le truppe
italo-tedesche conquistano Creta e si hanno le gesta memorabili degli in-
cursori di Marina che portano l'attacco nel cuore delle basi inglesi.
A questo quadro decisamente negativo per i combattenti italiani si
aggiungono i risultati non positivi sugli altri fronti dove prevale l'improv-
visazione e la disinformazione: pesante il bilancio delle perdite in uomini
e mezzi (è sufficiente ricordare per tutti l'infelice e tragica battaglia di Ca-
po Matapan). Ma il 1941 segna anche una svolta consistente sul piano
dei rapporti italo-tedeschi: svanisce, per Mussolini e per l'Italia, il sogno
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