Page 105 - L'Italia in Guerra. Il secondo anno 1941 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA  SOCIETÀ COLONIALE  IN GUERRA









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               È già possibile introdurre il tema della società coloniale nel1941 per-
          ché  in questo  anno  le  forze  britanniche coadiuvate dai patrioti etiopici
           e da piccole unità del ricostituito esercito imperiale sconfiggono la guarni-
          gione italiana  dell'impero,  che passa così  sotto il  controllo  dell'autorità
          militare britannica. Per quanto riguarda la Libia è pure possibile trarre
          valide indicazioni sulla società in guerra anche per le caratteristiche di mo-
          bilità del  fronte,  che si sposta in  profondità verso  la Tripolitania il che
          costituisce una prova significativa ed interessante da valutare.  Così,  pur
          in una situazione decisamente differente,  anche per la  Libia  è possibile
           un primo  bilancio  della  società  coloniale  durante il  Conflitto.
               La  società libica entra in guerra in una fase  di pace interna, frutto
           di un duplice processo: quello di aspro debellamento della resistenza anti-
          coloniale, culminato con l'impiccagione di Ornar el Mukhtar (16 settem-
           bre  1931) e terminato agli  inizi  del  1932, e quello  di  una piu marcata
          attenzione alla  popolazione assoggettata.
               La dura pacificazione militare, che comportò grandi perdite e soffe-
           renze alla popolazione del Gebel cirenaico, che fu deportata in campi di ··
           concentrameno,  fu  seguita  con il governatorato di  Balbo  -  estromesso
           dal centro del potere -  da una politica di pacificazione civile che  ebbe
           i suoi frutti nel consenso di una parte più ampia della popolazione libica.

               Il maresciallo Balbo- certamente nell'ambito delle sue convinzioni
          fasciste  -  si  rivelò  purtuttavia un colonialista più aperto e moderno di
           quanto fossero  tutti gli altri esponenti fascisti  che  ebbero  responsabilità
          coloniali o che operarono con gli scritti in questo campo. Egli intese suscitare
           un consenso indigeno attraverso iniziative prese in vari campi che, in tutti



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