Page 158 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                      In seguito a ciò da parte delle autorità politiche e militari si è venu-
                      ti a contatti e trattative colle masse in parola, nelle quali (caso Tori-
                      no) i desiderata politici degli operai si sono concretati nientemeno
                      che nei principali seguenti: abolizione del cosiddetto "stato di asse-
                      dio";  pace immediata;  cacciata  delle  forze  germaniche dall'Italia;
                      alleanza  colla  Russia,  condizione sine qua non per detta cacciata.
                     Le  suddette pretese, che le  autorità predette hanno ascoltate,  sono
                     trapelate  rapidamente,  per lo  meno  fra  i  quadri  dell'esercito.  Ed
                     i giornali  si  sono  affrettati  a  divulgarle  fra  la  truppa,  sia  pure in
                     senso  genenco.
                  Infatti la stampa (non l' "Avanti" che non esiste, ma la stampa più or-
                  todossa)  ha  lodato  lo  "spirito  di  disciplina"  delle  masse  operaie,  ha
                  espresso verso  di esse  "la sua ammirazione",  ed ha  annunciato  che  i
                  rappresentanti operai "hanno richiamato l'attenzione delle autorità po-
                  litiche e militari su tutti i problemi che angustiano in questo momento
                  le classi lavoratrici, e cioè: guerra, stato di assedio, detenuti politici, ar-
                  resti  di  operai ... ''
                  Non solo, ma è stato anche annunciato che i rappresentanti operai hanno
                  indicato "su tutti questi problemi" (ossia anche su quello "guerra") "quei
                  provvedimenti, che, se accolti, sarebbero di  natura tale da tranquilliz-
                  zare le  masse  operaie".
                  Ed infine i giornali hanno concluso che un Ministro ha risposto "dimo-
                  strando la massima comprensione di tutti i problemi di cui sopra ... ed
                  ha annunciato provvedimenti che dalla Commissione operaia sono sta-
                  ti  riconosciuti atti a ridare alla  città (Torino) la  tranquillità di cui  ha
                  bisogno".
                     In sostanza, in parole crude, il  soldato,  che è costretto a ferma  di-
                     sciplina,  che ha corso,  corre e correrà pericolo di  "dare la  pelle",
                     che fa  una vita disagiata lontano dai suoi,  che -  in molti casi -
                     non ha  mai  avuto  e  non  avrà licenze,  che ha  abbandonato  i  suoi
                     ordinari interessi, e che è miseramente pagato, che non viene mai
                     collettivamente lodato per la  sua disciplina (considerata fenomeno
                     naturale) come sa ormai e constata che il suo concittadino operaio,
                     magari  esentato  e militarizzato  o  mobilitato  civile,  che  è  rimasto
                     a casa sua, che è in confronto largamente pagato, può abbandona-
                     re quando crede il lavoro,  è lodato successivamente per la  sua di-
                     sciplina, chiede la cessazione immediata della guerra e l'alleanza colla
                     Russia,  ed è ascoltato  dalle  maggiori  autorità politiche e militari,









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