Page 158 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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158 FILIPPO STEF ANI
In seguito a ciò da parte delle autorità politiche e militari si è venu-
ti a contatti e trattative colle masse in parola, nelle quali (caso Tori-
no) i desiderata politici degli operai si sono concretati nientemeno
che nei principali seguenti: abolizione del cosiddetto "stato di asse-
dio"; pace immediata; cacciata delle forze germaniche dall'Italia;
alleanza colla Russia, condizione sine qua non per detta cacciata.
Le suddette pretese, che le autorità predette hanno ascoltate, sono
trapelate rapidamente, per lo meno fra i quadri dell'esercito. Ed
i giornali si sono affrettati a divulgarle fra la truppa, sia pure in
senso genenco.
Infatti la stampa (non l' "Avanti" che non esiste, ma la stampa più or-
todossa) ha lodato lo "spirito di disciplina" delle masse operaie, ha
espresso verso di esse "la sua ammirazione", ed ha annunciato che i
rappresentanti operai "hanno richiamato l'attenzione delle autorità po-
litiche e militari su tutti i problemi che angustiano in questo momento
le classi lavoratrici, e cioè: guerra, stato di assedio, detenuti politici, ar-
resti di operai ... ''
Non solo, ma è stato anche annunciato che i rappresentanti operai hanno
indicato "su tutti questi problemi" (ossia anche su quello "guerra") "quei
provvedimenti, che, se accolti, sarebbero di natura tale da tranquilliz-
zare le masse operaie".
Ed infine i giornali hanno concluso che un Ministro ha risposto "dimo-
strando la massima comprensione di tutti i problemi di cui sopra ... ed
ha annunciato provvedimenti che dalla Commissione operaia sono sta-
ti riconosciuti atti a ridare alla città (Torino) la tranquillità di cui ha
bisogno".
In sostanza, in parole crude, il soldato, che è costretto a ferma di-
sciplina, che ha corso, corre e correrà pericolo di "dare la pelle",
che fa una vita disagiata lontano dai suoi, che - in molti casi -
non ha mai avuto e non avrà licenze, che ha abbandonato i suoi
ordinari interessi, e che è miseramente pagato, che non viene mai
collettivamente lodato per la sua disciplina (considerata fenomeno
naturale) come sa ormai e constata che il suo concittadino operaio,
magari esentato e militarizzato o mobilitato civile, che è rimasto
a casa sua, che è in confronto largamente pagato, può abbandona-
re quando crede il lavoro, è lodato successivamente per la sua di-
sciplina, chiede la cessazione immediata della guerra e l'alleanza colla
Russia, ed è ascoltato dalle maggiori autorità politiche e militari,
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