Page 156 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 156

156                                                      FILIPPO  STEFANI

                  E -  come  naturale da  parte di gente provata, soggetta  a  disagi,  non
                 avente molta fiducia nel proseguimento vittorioso della lotta, e che non
                  può considerare in pieno le  conseguenze di atti di  tale importanza -
                 se  ne  sono  rallegrate.
                 Successivamente,  come risulta da  segnalazioni concordi, la  truppa -
                 almeno dei reparti mobilitati- si è ripresa. Non così la massa dei gio-
                 vani ufficiali di complemento, i quali, per origine, formazione e men-
                 talità, rappresentano- nella massa -la parte più scadente del nostro
                 inquadramento.
                 Attualmente però una nuova insidia al morale dei reparti, anche in que-
                 sto  ambito,  è rappresentata  dalle  circostanze  di  cui  in  d).

               B) Esaltazione  del  comportamento  della  popolazione  siciliana.
                 Le  unità reduci dalla  Sicilia,  e molte altre unità ormai, sanno benissi-
                 mo che la popolazione siciliana -  per cause sulle quali è inutile inda-
                 gare  -  si  sono  comportate  tutt'altro  che  patriotticamente  e  che
                 fieramente.
                 A parte le  naturali esagerazioni e generalizzazioni, è ormai di dominio
                 pubblico che alcuni  reparti formati  di  siciliani si  sono disfatti ancora
                 prima  dell'urto  coll'avversario  (fra  l'altro  un  intero  Battaglione  di
                 M.V.S.N. , Comandante in testa),  che moltissimi gregari, ed alcuni uf-
                 ficiali  siciliani  isolati,  hanno  rivestito  abiti  civili  e  si  sono  diretti  sin
                 dall'inizio delle operazioni alle loro case, che civili isolani hanno servi-
                 to di guida a reparti avversari, e che diverse popolazioni hanno accolto
                 festosamente il nemico (come dimostrato- fra l'altro- da fotografie
                 di  giornali  anglo-sassoni).

                     Alte necessità di carattere internazionale e nazionale, perfettamente
                     riconosciute dalle persone istruite, hanno indotto a tacere sulle sud-
                     dette circostanze, e ad esaltare invece il comportamento della Sicilia.
                 Senonché la truppa, specie quella che ha duramente combattuto nell'i-
                 sola, non è in grado di apprezzare le suddette necessità, e si chiede sem-
                 plicemente  se  valga  la  pena  di  compiere  il  proprio  dovere,  visto  che
                 tanto  viene  lodato  anche  chi  non  lo  compie.
              C) Esaltazione della difesa di Augusta-Siracusa, e del contributo in genere delle for-
                 ze  navali ed aeree  nella  campagna  di  Sicilia.
                     È convinzione generale  nei  comandi ed  unità  reduci  dalla  Sicilia,
                     e lo diventa man mano in altri ambienti militari, che la difesa della
                     Piazza M.M:- di Augusta-Siracusa sia stata del tutto impari alla sua
                     mtsswne.









   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   156                                                 03/03/16   16:50
   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161