Page 151 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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L'8 SETIEMBRE E LE FORZE ARMATE ITALIANE 151
dopo tenaci resistenze. A Cefalonia e a Corfù la divisione di fanteria Acqui
si coprì di gloria, così come rimasero in linea i presidi italiani di Ardea
fino al 26 settembre, di Coo fin al 4 ottobre, di Nasa fin al 13 ottobre,
di Lero fino al 16 novembre e di Samo fino al 22 novembre, nonostante
che il Comando dell'Egeo avesse ordinato la cessazione del fuoco dall' 11
settembre.
Delle forze terrestri, alle dirette dipendenze di Superesercito, secon-
do blocco dislocato in Italia, Corsica, Provenza, Slovenia, Croazia, Dal-
mazia: la 4a Armata, colta dall'armistizio prima di completare i movimenti
di trasferimento dalla Provenza verso il Piemonte e la Liguria, venne sciolta
la notte sul 12 dopo che sue unità si erano validamente battute; la 5 a Ar-
mata, estremamente frazionata in un'area molto estesa, espresse resistenze
isolate e sporadiche in corrispondenza dei passi appenninici tosco-emiliani,
ma al mattino del giorno 11 fu sciolta dal suo comandante; 1'8 a Armata
cessò di esistere alle ore 18.00 del 10, dopo aver constatato l'inanità delle
operazioni svolte in Alto Adige e in pianura dalle divisioni alpine Cuneen-
se, Tridentina e Pusteria e della divisione di fanteria Taro; il comando auto-
nomo della difesa territoriale di Milano venne catturato e deportato in
Germania nelle prime ore del giorno 12; quello di Bologna cessò di fun-
zionare il mattino del giorno 9; la 7 a Armata salvò le forze dislocate in
Calabria, Basilicata e Puglia, mentre quelle in Campania vennero sopraf-
fatte dai tedeschi che si impadronirono anche del porto di Napoli; il co-
mando della Sardegna patteggiò con quello locale tedesco l'evacuazione
dall'isola della 90a Panzergranadiere e conservò integre alle sue dipendenze
tutte le forze italiane in loco; il comando delle forze in Corsica concorse
con le formazioni partigiane francesi alla liberazione dell'isola dai tedeschi.
Il robusto e saldo blocco di forze della difesa di Roma venne ignomi-
niosamente sacrificato nel pomeriggio del giorno 10, quando fu raggiunto
dall'ordine di cessare il fuoco, mentre il corpo d'armata motocorazzato
stava contrattaccando con successo la 2 a paracadutisti tedesca ed era sul
punto di infliggerle un duro colpo. L'avanzata dei tedeschi su Roma, do-
po il successo iniziale ottenuto mediante l'aggressione di sorpresa della
220 a divisione costiera e di alcune unità della Piacenza, ad opera della 2 a
divisione paracadutisti tedesca, aveva incontrato resistenze accanite in tutti
i settori e non minori furono quelle nelle quali incappò nella sua progres-
sione la 3 a Panzergranadiere. Aliquote della Piacenza, della Granatieri di
Sardegna, dell'Ariete della Piave della Sassari della Re, il reggimento Monte-
bello, un battaglione carabinieri, un battaglione del genio guastatori, re-
parti della polizia dell'Africa italiana (P .A. l.) e cittadini non militari accorsi
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