Page 146 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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146 FILIPPO STEFANI
Maggiore di Forza Armata, e il "promemoria n. 2", indirizzato agli alti
comandi periferici direttamente dipendenti.< 20 l A Superesercito, che l'a-
veva richiesta, il Comando Supremo negò l'autorizzazione di attuare l'or-
dine di esecuzione della "memoria 44/op. ", alla quale, sulla base del
contenuto del "promemoria n. l", aveva fatto seguito la "memoria
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45/op." <0 in data 6 settembre. Ancora alle ore 0,20 del 9 settembre il
Comando Supremo, con il messaggio n. 24202/op., confermava che "non
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deve però essere presa iniziativa di atti ostili contro i germanici". < >
Memorie e promemoria rimasero di fatto, quasi per intero, lettera
morta a causa: delle contraddizioni che taluno di essi presentava nei loro
contenuti; dei ritardi con i quali giunsero - qualcuno non arrivò a desti-
nazione- agli alti comandi periferici che comunque non fecero in tempo
a travasarli ai comandi delle grandi unità dipendenti (se l'armistizio fosse
stato promulgato il 12 settembre, l'esecuzione degli ordini avrebbe potuto
risultare favorevolmente diversa); della scarsissima possibilità di raccogliere
le forze molto frazionate in vaste aree; della impreparazione psicologica
a cambiare d'improvviso la direzione del fuoco. D'altra parte, non è cre-
dibile che tali condizionamenti interni potessero sfuggire ai vertici milita-
ri e che questi si illudessero di poter ottenere il rovesciamento della fronte
sulla base di un semplice ordine impartito dall'alto all'ultimo momento:
un vero assurdo morale, psicologico e professionale.
L'impreparazione psicologica riguardò non solo gli Alti Comandi pe-
riferici, ma anche gli stessi Stati Maggiori centrali, in particolare quelli
della Marina e dell'Aeronautica, i cui capi, ammiraglio Raffaele de Cour-
ten e generale Renato Sandalli, vennero messi a conoscenza, vincolandoli
al segreto assoluto, dell'avvenuta e ancora in corso presa di contatto con
gli anglo-americani per un armistizio solamente il mattino del 3 settem-
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bre. Del resto il 15 agosto durante il convegno di Casalecchio, <3) il Capo
di Stato Maggiore dell'Esercito e il Sotto-Capo di Stato Maggiore Genera-
le, generale Francesco Rossi, nulla ancora sapevano degli approcci con gli
anglo-americani iniziati il 2 agosto su sollecitazione di Ambrosia.
(20) V. in allegato n. 9, il " Promemoria n. l" del Comando Supremo e allegato n. 10, il
" Promemoria n. 2" del Comando Supremo.
(21) V. in allegato n. 11, la "Memoria n. 45/op.".
(22) V. in allegato n. 12, il messaggio del Comando Supremo delle ore 00,20 del 9 set-
tembre.
(23) Nel convegno di Casalecchio del 15 agosto, l'Italia fu rappresentata dal Capo di
Stato Maggiore dell'Esercito e dal Sottocapo di Stato Maggiore del Comando Su-
premo; la Germania dal comandante del gruppo armate "B" (Rommel) e dal gen.
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