Page 157 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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L'B SETTEMBRE  E LE  FORZE  ARMATE  ITALIANE                      157

                 Senza entrare in merito a tale giudizio- che può anche essere immeri-
                  tato -  sta di fatto però che detta Piazza è caduta in brevissimo tempo,
                 e  che  numerose  sue  batterie ed installazioni  sono  state distrutte  assai
                  prima  che  ciò  fosse  legittimato  dalla  situazione.

                  Orbene, se l'esaltazione di detta difesa,  consigliata anch'essa da consi-
                 derazioni d'ordine generale,  può avere sortito in altri ambienti un ef-
                 fetto salutare, ha avuto invece effetto contrario sulle unità reduci dalla
                 Sicilia,  poco  sensibili  alle  considerazioni  di  cui  sopra.
                     In  quanto all'azione  navale  ed  aerea  in genere  nella  campagna di
                     Sicilia,  non vi  è alcun dubbio che le  forze  navali ed aeree italiane,
                     scarsissime di mezzi, si  siano prodigate oltre ogni limite, ed abbia-
                     no  anche raggiunto dei  risultati  proporzionalmente insperati. Ma
                     le unità reduci dall'isola, che hanno visto l' indisturbato allineamento
                     sotto costa di migliaia di mezzi da sbarco e navi trasporto, che han-
                     no  subito per giornate intere il  bombardamento delle  navi  anglo-
                     americane schierate in parata, in pieno giorno, a breve distanza da
                     Catania, e che sono state continuamente assillate dall'aviazione av-
                     versaria, senza mai scorgere sul proprio capo un aereo amico, non
                     comprendono, e non possono d'altra parte comprendere, la esalta-
                     zione  di  cui  trattasi,  che  considerano  -  nella  loro  semplicità  -
                     come  una  cosa  non  giusta.

               D) Esaltazione del comportamento delle  masse operaie, e trattazione con  esse di que-
                 stioni  esorbitanti  al loro  lavoro.
                     Immediatamente dopo il  cambiamento di Governo, le  masse ope-
                     raie,  quali più quali meno, hanno invocato la  pace immediata. Ed
                     in  alcune località,  frazioni  di  dette masse,  sia pure minime ed in-
                     frammezzate da teppisti non operai, hanno innalzato bandiere ros-
                     se,  ed  inneggiato  al  comunismo.
                     Successivamente, repressi questi eccessi, e concorrendo gravi bom-
                     bardamenti aerei,  dette masse  hanno  cominciato ad astenersi,  to-
                     talmente, parzialmente o saltuariamente, dal lavoro, nuocendo così
                     gravemente alla già di per sé stessa molto insufficiente produzione
                     bellica.
                 Pretesti a tale atteggiamento: alcuni di indole lavorativa (mercedi - sus-
                 sidi - organizzazioni interne - ecc.)  ed alcuni  di  politica interna ed in-
                 ternazionale.









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