Page 198 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 198

GLI  STATI  UNITI  E  L'ARMISTIZIO  ITALIANO                      197

               diretto alla Germania attraverso lo sbarco in Normandia. La decisione al-
               leata di sbarcare in Sicilia fu  presa soltanto a Casablanca, nel gennaio 1943,
               in seguito alle pressioni britanniche, e fu considerata dai comandi militari
               americani come una inutile diversione dal piano stabilito di concentrare
               ogni  risorsa  nella  preparazione  dello  sbarco  in  Normandia.
                    A Casablanca Roosevelt enunciò il principio dell' unconditional surren-
               der,  cioè  della  determinazione  delle  potenze  occidentali  di  non  venire  a
               patti con i paesi dell'Asse, ma di combattere fino alla loro totale sconfitta.
                    Si afferma ancora comunemente che l'idea di imporre la  resa incon-
               dizionata alle potenze nemiche fosse una estemporanea iniziativa di Roo-
               sevelt, nata nei giorni che precedettero la conferenza di Casablanca, se non
               durante la  conferenza stessa.  In realtà l'idea di una resa senza condizioni
               si fece strada nell'amministrazione Roosevelt fin dalla metà del 1942, con
               l'evolversi  della  situazione militare in  senso  più favorevole  agli  alleati,  e
               fu  discussa  sia  negli  ambienti  militari  che  a  livello  del  Dipartimento  di
               Stato, dove vi erano comunque posizioni diverse. In particolare il Segreta-
               rio  di  Stato si  dimostrò fin  dall'inizio contrario alla  resa  incondizionata,
               perché temeva che la sua adozione potesse "prolungare la guerra, trasfor-
               mando la resistenza dell'Asse in uno stato di disperazione", e la sua posi-
                                                                 5
               zione  fu  ampiamente  condivisa,  allora  e  in  seguito.< l
                    Per quanto riguarda l'Italia, questo termine appare nella prima boz-
                       1
               za  di  resa che si conosce, preparata nel maggio  1942 dal generale Strong
               e discussa  nei  mesi  successivi  dal Dipartimento di  Stato.  Il  primo para-
               grafo  così  definisce  i  "termini  di  resa":

                    Il C~mandante in  Capo  delle  Forze  Armate italiane accetta di arrendersi in-
                   condizionatamente al Comandante in Capo  delle  Forze Armate delle  Nazioni
                    Unite,  o a  un suo  rappresentante,  di cessare  le  ostilità  in  terra,  mare e cielo
                    entro un periodo di dodici ore e di attenersi alle condizioni più avanti stabilite
                   in  questi  termini  di  resa. (6)
                    Si  prevedeva  quindi  una  resa  puramente  militare,  con  un  accordo
               tra il Comandante in Capo delle Forze Armate italiane e quello delle Na-
               zioni  Unite.


               (5)  Si  veda C.  Hull, Memorie,  cit., p.  357. Il Segretario di Stato scrisse erroneamente che
                  "codesto principio non faceva  parte del pensiero del Dipartimento di Stato" (ibid.);
                  è probabile  che  Roosevelt,  conoscendo la  sua  posizione,  non  portasse  Hull  con  sé
                  a  Casablanca.
               (6)  Il testo del documento si trova in E.  Aga Rossi, L'inganno reciproco ...  cit., p. 245-255.









   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   197                                                 03/03/16   16:53
   193   194   195   196   197   198   199   200   201   202   203