Page 200 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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GLI  STATI  UNITI  E L'ARMISTIZIO  ITALIANO                        199

              l'URSS aveva cercato inutilmente di ottenere dai suoi partners occidentali
               il riconoscimento delle frontiere raggiunte con le annessioni seguite al patto
               Ribbentrop-Molotov,  e la  resa  incondizionata,  doveva  costituire  un  ele-
               mento  di  coesione,  in  sostituzione  di  accordi  che  non  era  possibile  rag-
              giungere:  essa copriva dunque profondi dissensi tra le tre Potenze alleate
               sull'assetto postbellico e, attraverso un escamotage "ideologico" , consentiva
               a Roosevelt di praticare la sua linea di posporre a dopo la vittoria militare
               la definizione delle  questioni politiche controverse. Non vi  è dubbio  co-
               munque che Roosevelt considerò sempre la  resa incondizionata come un
               principio  fondamentale  e  irrinunciabile  nella  strategia  di  guerra,  nono-
               stante le perplessità sollevate sia all'interno della sua amministrazione che
               tra gli  altri  due  partners.
                   La  richiesta  di  una  resa  senza  condizioni,  fondandosi  sul  rifiuto  di
               ogni accordo con i regimi fascisti e nazisti, poneva le basi di una politica
               nettamente antifascista,  almeno a livello  di  propaganda.  Come abbiamo
               detto, Roosevelt fu  spinto ad adottare questa formula non da una pregiu-
               diziale ideologica ma dall'esigenza di rassicurare i sovietici sulle intenzio-
               ni alleate; essa ebbe un impatto profondissimo all'interno dei paesi occupati
               dall'Asse e costituì un formidabile strumento di mobilitazione ideologica.
                   Il principio della  resa  senza  condizioni aveva assunto fin  dall'inizio
               un  significato  diverso  per  i  britannici  e  per gli  americani.
                   Per i primi sanzionava e dava una giustificazione chiara all'orienta-
               mento già definito nel governo britannico di voler imporre una pace pu-
               nitiva all'Italia: venne cioè considerato lo strumento per disporre non solo
               delle risorse materia!\, ma anche del territorio italiano, per eventuali mo-
               difiche a favore dei paesi confinanti; gli  americani invece lo  consideraro-
               no uno strumento per avere le  mani libere e dare ai militari la possibilità
               di  agire  senza  costrizioni  nell'occupazione  del  paese.
                   Con la decisione di sbarcare in Sicilia,  si  pose subito il problema di
               che tipo di occupazione dovesse essere imposta al paese.  Fino a quel mo-
               mento gli  americani avevano delegato ai  britannici la gestione delle  que-
               stioni politiche italiane. Nella primavera del  1943 gli americani iniziano
               a modificare questa posizione di sostanziale estraneità alle vicende inter-
               ne italiane. Nascono allora i primi contrasti tra i due governi: da una par-
               te su chi dovesse essere il "senior partner", avere cioè la maggiore responsabi-
               lità nel governo del paese, dall'altra sulla scelta tra una amministrazione
               diretta (con l'eliminazione cioè della classe dirigente fascista)  o indiretta,








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