Page 250 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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ITALIA E GERMANIA NELL'ESTATE 1943 249
Questo discorso aggressivo, abile e trionfalista - che a detta di un
generale tedesco pesava quanto dieci divisioni - ebbe un impatto straor-
dinario e diede l'impressione che fossero tornati i tempi delle grandi vit-
torie del 1939 e del 1940. Fu come una battaglia vinta. Goebbels parlò
di una "evoluzione meravigliosa e quasi incredibile", la Germania "è passata
indenne sull'orlo di un precipizio".Ol) A coronamento di ciò, ebbe luogo il 12
settembre il gran finale della liberazione di Mussolini, celebrata in grande
stile e per varie settimane dalla stampa tedesca come una "intrepida impre-
sa di liberazione". OS)
Lo stesso giorno gli Alleati resero note le condizioni armistiziali del
3 settembre. Si trattava della prima applicazione pratica della formula del-
l' unconditional surrender, un avvertimento ovviamente molto utile in vista
di qualsiasi eventuale opposizione all'interno della Germania. Per la pro-
paganda tedesca il testo di quel documento scandaloso si dimostrò un'a utenti-
ca manna dal cielo. "Badoglio e la sua claque hanno firmato un documento
umiliante, degradante e rinunciatario del livello più vergognoso".09) Gli strali era-
no diretti principalmente contro gli articoli 2 e 12 del trattato. Special-
mente quest'ultimo fu interpretato, dalla propaganda tedesca, come una
sottomissione veramente incondizionata all'arbitrio di un nemico spietato
e vendicativo.
Il trattato armistiziale comportava allo stesso tempo la rinuncia del-
l'Italia a mezzo secolo di storia nazionale e all'indipendenza come grande
Potenza o Potenza mondiale, il che agli occhi dei tedeschi equivaleva al
ritorno ad un'esistenza da fellah, da contadini o manovali, un'esistenza
senza orgoglio e senza storia.
A metà ottobre la nuova situazione politica e militare si era cristalliz-
zata. Sotto la massiccia pressione degli Alleati il governo Badoglio rifugia-
tosi a Brindisi dichiarò guerra alla Germania, sperando di migliorare così
anche lo status di cobelligerante. Le forze tedesche sotto l'abile direzione di
Kesselring erano riuscite a stabilizzare il fronte a cento chilometri a Sud
di Roma. Cominciò così la lunga guerra di logoramento e di attacchi fron-
tali che doveva fare dell'Italia uno dei teatri di guerra più discussi e criti-
cati di tutto il secondo conflitto mondiale.< 20 )
(17) ]. Goebbels, "Das Schulbeispiel", in Das Reich, 29 settembre 1943.
(18)]. Petersen, "La Germania e il crollo del fascisno italiano nell'estate del 1943", in
La cobelligeranza italiana nella lotta di liberazione dell'Europa, Roma, 1986, p. 313-340.
(19) Ibid., p. 325 e sg.
(20) L'ultima ricerca particolareggiata: L. Klinkhammer, L'occupazione tedesca in Italia
(1943-1945), Torino, 1993.
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