Page 247 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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strada avrebbe dato il diritto morale all'Italia di avviare negoziati per una pace
separata". 01)
Queste illusioni fanno intravedere una notevole ignoranza per quan-
to riguarda il carattere del regime totalitario della dittatura hitleriana e
i programmi concreti della politica berlinese. Qui pesava tra l'altro l'ac-
cordo tra Berlino e Roma di impedire ai servizi segreti di lavorare nei ri-
spettivi paesi. Ma più in generale il livello di conoscenza della realtà della
Germania hitleriana fra la classe dirigente italiana era scarso e frammen-
tario. Basta sfogliare i rapporti diplomatici, la stampa quotidiana e setti-
manale, la pubblicistica, le pubblicazioni specializzate di scienze sociali,
politologiche e umanistiche per farsi un'idea del livello di informazione.
Dopo il 25 luglio le possibilità d'informazione si deteriorarono ulterior-
mente. Dopo la partenza dell'ambasciatore D. Alfieri da Berlino questo
posto d'osservazione vitale ed importantissimo rimase vuoto per tutti i
45 giorni del governo Badoglio. Anche tutti gli altri canali d'informazione
diplomatici e non-diplomatici rimasero poco utilizzati o non furono uti-
lizzati affatto. Roma non inviò a Berlino alcuna missione straordinaria,
né utilizzò gli esperti del mondo germanico per consultazioni. In tal modo
rimasero nascosti agli italiani i gravi dissensi all'interno del campo tede-
sco nati dopo il25 luglio. Si apprese anche pochissimo dei piani di "Kon-
stantin", "Alarich" , "Eiche" , "Schwarz" e "Achse" .
La parte tedesca non aveva mai fatto mistero della sua intenzione di
difendere la fortezza Europa il più a sud possibile. Ciò nondimeno la classe
dirigente italiana nutrì fino all'ultimo momento, cioè fino alla notte del-
l' otto settembre, le più sorprendenti illusioni sulle reali intenzioni dell'al-
leato-nemico tedesco. Le speranze più ardue arrivarono fino al punto di
presumere lo sgombero completo della Penisola fino alla barriera delle Alpi.
La sera dell'otto settembre.Eisenhower annunciò, attraverso radio Al-
geri, l'armistizio che era stato segretamente sottoscritto il 3 settembre a
Cassibile. Il governo di Roma aveva preparato ben poco per questo avve-
nimento sperato e temuto. I negoziati per l'armistizio erano stati condotti
con estrema segretezza. Poco più di una dozzina di persone ne erano a
conoscenza. Il primato del segreto aveva impedito qualsiasi preparazione
psicologica per il cambiamento delle alleanze.
La segretezza arrivò fino al punto che perfino gli Stati Maggiori del-
l' Aeronautica e della Marina rimasero al buio e furono informati soltanto
(11) A. Pirelli, Taccuini 1922-1 943, Bologna, 1984, p. 460 e sg.
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