Page 242 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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ITALIA  E GERMANIA  NELL'ESTATE  1943









                                                                     JENS  PETERSEN



                  La crisi dell'estate 1943 si svolge su tre piani diversi: quelli della poli-
             tica e della strategia alleata, della politica italiana con i suoi diversi interlo-
             cutori e antagonisti, ed infine dell'attore tedesco,  potente vicino, alleato,
             rivale e potenziale minaccia. Gli antifascisti in esilio già alla fine degli anni
             Venti avevano profetizzato che la dittatura mussoliniana avrebbe tentato
             l'avventura di una guerra e che questa sarebbe finita in una catastrofe na-
             zionale. Nei diari di Piero Calamandrei già nel1939-1940 si trova la fosca
             previsione che nel caso di una partecipazione italiana alla guerra il Paese
             sarebbe stato occupato dai tedeschi, diviso e dilaniato da una guerra civile.
                  All'inizio dell'estate del  1943 queste previsioni sembrarono diventa-
             re  realtà.  Con la  capitolazione delle  truppe italo-tedesche  in Tunisia  nel
             maggio  1943 fu  posto fine  alla presenza dell'Asse in Africa.  Ormai tutta
             la costa meridionale del Mediterraneo era in mano agli alleati. La più grande
             operazione anfibia  della  storia mondiale  il  10 luglio  1943  aprì le  porte
             della  Sicilia  alle  truppe britanniche ed americane.  Era l'apertura del  se-
             condo fronte in Europa. Tutte le promesse della propaganda italiana e te-
             desca  che  la  fortezza  Europa  sarebbe  stata  inattaccabile  ed  invincibile,
             risultarono fasulle ed errate. Con questo avvenimento tutti i nodi vennero
             al pettine. Come scrisse Mussolini a Hitler il  18 luglio, " il sacrificio del mio
             Paese  non può  avere per scopo  principale  quello  di  ritardare  l'attacco  diretto  alla
             Germania . ...  Credo  Fiihrer, che sia giunta l'ora di esaminare attentamente in co-
             mune  la  situazione, per trarne  le  conseguenze più conformi  agli interessi  comuni  e
             di  ciascun  Paese" .<O


             (l)  l  Documenti  Diplomatici  Italiani,  nona  serie:  1939-1 943, vol.  X,  Roma,  1990,  n.  528,
                Mussolini  a  Hitler,  18  luglio  1943,  p.  682.








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