Page 356 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 356
REALTÀ INTERNAZIONALE DEL REGNO DEL SUD 355
tranne i titolari della Marina e dell'Aeronautica, anche quello degli esteri,
l'ambasciatore barone Raffaele Guariglia di Vituso, era rimasto a Roma,
"dimenticato" nella concitazione dell'8 settembre o volutamente abban-
donato da Badoglio, desideroso di concentrare nelle sue mani la direzione
della politica estera.(5) A Roma rimase anche il segretario generale, am-
basciatore Augusto Rosso. L'arrivo a Brindisi di vari funzionari permise
di riprendere l'attività del ministero degli esteri, avente "provvisoriamen-
te" titolare lo stesso Badoglio e segretario generale "temporaneamente"
il ministro plenipotenziario Renato Prunas.
L' "armistizio lungo" del 29 settembre sottoponeva al controllo delle
"Nazioni Unite" (in pratica degli anglo-americani) le relazioni diplomati-
che e consolari del Regno d'Italia. Infatti l'articolo 25 (A) proclamava: "Le
relazioni con i paesi in guerra con una qualsiasi delle Nazioni Unite, od
occupati da uno di detti paesi, saranno interrotte". Ancora più gravi le
disposizioni del successivo comma (B): "Le Nazioni Unite si riservano il
diritto di richiedere il ritiro dei funzionari diplomatici e consolari neutra-
li dal territorio italiano occupato ed a prescrivere ed a stabilire i regola-
menti relativi alla procedura circa i metodi di comunicazione fra il Governo
italiano ed i suoi rappresentanti nei Paesi neutrali e riguardo alle comuni-
cazioni inviate da o destinate ai rappresentanti dei paesi neutrali in terri-
6
torio italiano" .< l Le comunicazioni tra il ministero e le rappresentanze
diplomatiche e consolari avvenivano attraverso l'ambasciata a Madrid, che
smistava alle altre sedi i messaggi giunti da Brindisi e poi da Salerno via
corriere o tramite il servizio crittografico britannico ed americano. La di-
chiarazione di guerra alla Germania il 13 ottobre fu consegnata a Madrid
dalla nostra ambasciata a quella tedesca e Badoglio dovette chiedere al ge-
nerale Eisenhower di informarne rapidamente le altre nostre ambasciate
7
e legazioni. < l Solo a metà settembre 1944 la Commissione di controllo
(5) Cfr. Cacace, op. cit., p. 13-14; S. Romano, Guida alla politica estera italiana, Milano,
1993, p. 6-7.
(6) Il testO dell' "armistizio lungo" è ripubblicaro in Ministero della Difesa - ComitatO
Storico "Forze Armate e Guerra di Liberazione", Otto settembre 1943. L 'armistizio ita-
liano 40 anni dopo, Roma, 1985, p. 43-55. La condizione di inferiorità dell'Italia era
sottOlineata dal fattO che pur essendo l'attO redattO in inglese ed in italiano, solo il
primo testO era consideratO autentico (art. 44).
(7) Cfr. FRUS, vol. cit., p. 386. Gli anglo-americani dovettero anche anticipare i fondi
necessari al mantenimento delle rappresentanze diplomatiche impossibilitate a co-
municare con Brindisi (cfr. ivi, p. 404-6, 411). Cfr. Cacace, op.cit. , p . 25-26; Serra,
op. cit., p. 33-34.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 355 03/03/16 17:02