Page 400 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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l  PRIGIONIERI  ITALIAN I  IN  MANI  ALLEATE                      399

               i generali White e McManny dello Stato Maggiore nordamericano, un pro-
               getto di massima, relativo all'organizzazione militare dei prigionieri di guer-
               ra  italiani,  sia  per la  protezione  di  servizi  ausiliari  negli  Stati  Un i ti,  sia
               per la preparazione ad operare in guerra sul fronte italiano. Secondo quanto
               venne  comunicato  al  Generale  Gazzera,  il  predetto  progetto,  che  aveva
               ricevuto l'approvazione di  massima dei  predetti alti  ufficiali  nordameri-
               cani,  doveva  essere  tradotto  in  uno  schema  di  accordo  da  sottoporsi
               all'approvazione del Governo italiano e di quello  britannico, per trovare
               quindi attuazione tanto per i prigionieri italiani detenuti negli Stati Uniti,
               quanto per quelli che sono sotto controllo della Commonwealth britanni-
               ca.  Tale progetto è stato comunicato alla  Commissione  di  Controllo  con
               lettera  diretta  dal  Maresciallo  Badoglio  al  Generale Joyce  sin  dal  5 gen-
               naio, insieme alla preghiera che si sospendessero tutti gli inizi di esecuzio-
               ne  di  misure  prematuramente adottate  in  India  nei  confronti  dei  nostri
               prigionieri, segnalate al suo ritorno dalla prigionia dal Generale Piacentini.
                    Il R.  Governo richiama l'attenzione della  Commissione di Controllo
               sul  progetto  Gazzera-Provost Marshal Generai e  ha  l'onore  di  pwporre
               che una piccola Commissione mista italiana, nordamericana ed inglese sia
               immediatamente nominata dalle tre parti allo  scopo di  discutere la  com-
               plessa  questione  di  giungere  ad  una  sollecita,  amichevole  conclusione.
                    Il  R.  Governo  conferma,  concludendo,  la  sua  fermissima  decisione
               di  integrare  il  suo  sforzo  bellico  anche  attraverso la  totale  cooperazione
               dei suoi prigionieri; ricorda che essi ascendono approssimativamente, fra
               Gran Bretagna e Stati Uniti, a circa 27 000 ufficiali e 420 000 sottufficia-
               li  e uomini  di  truppa  (è  cioè  problema  che  investe  direttamente,  con  le
               famiglie,  dai tre ai  quattro milioni di  italiani);  si  augura che  i metodi di
               utilizzazione  e  di  impiego  che  saranno  discussi  dagli  Alleati  siano  i  più
               atti a raggiungere il fondamentale scopo comune, che è quello di battersi
               contro i tedeschi, e,  in pari tempo, a distanza di cinque mesi dall' armisti-
               zio, i più suscettibili di influire, decisamente e favorevolmente, salvaguar-
               dando  l'umana  dignità  del  Popolo  italiano,  sui  rapporti  fra  le  nostre
               rispettive  Nazioni.




















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