Page 58 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                 RISPOSTA  ALLA  DOMANDA SUL  COMPORTAMENTO

                  DI ALCUNE  TRUPPE  SOTTO  COMANDO  FRANCESE




                    È innegabile che siano state commesse  nefandezze da .parte di  certe
               truppe e  a  distanza  di  cinquant'anni  non  è accettabile  negarlo.
                    Perciò non è ammissibile pensare che il comando francese sia rima-
               sto indifferente o abbia potuto - dall'inizio delle  ostilità - accettare per
               contratto violenze carnali e saccheggi. Non esiste nessuna traccia di simili
               contratti.
                    Per  quanto  riguarda  i  fatti  stessi,  è importante sottolineare che gli
               americani e i britannici consideravano, dal principio delle operazioni, gli
               italiani  come  alleati;  non  era  così  per  i francesi. Lo  si  può  rimpiangere
               ma la conseguenza principale è la creazione tardiva e laboriosa di un uffi-
               cio  Claims  and  Hirings  simile  a  quello  degli  Alleati.

                    D'altronde  anche  se  non  si  mette  in  dubbio  la  buona  fede  delle
               dichiarazioni, le  cifre che l'Ufficio Storico  dell'Esercito  (SHAT) ha a  di-
               sposizione sono contraddittorie e bisogna sottolineare una fortissima cor-
               relazione fra il numero delle dichiarazioni di violenza carnale e l'annuncio
               di  sostanziose  indennità.
                    In ogni modo, il  comando francese  reagì  in due maniere:  fucilando
               sul posto, senza giudizio, uomini presi in flagrante delitto di violenza car-
               nale,  fatto  assolutamente  condannabile,  anche  se  si  è  in  guerra.
                    In questo campo, si  ha conoscenza dell'esecuzione sommaria di cin-
               que soldati  (due all'isola  d'Elba,  tre  nella  penisola). Si  può pensare,  ma
               niente lo prova, che il loro numero sia più elevato ma che diverse conside-
               razioni  (ritmo  delle  operazioni,  morale,  reputazione  dell'unità)  abbiano
               introdotto  i  responsabili  a  non  segnarlo  sui  documenti.
                    La  seconda strada perseguita dai  responsabili è quella  della  Giusti-
               zia:  125 sottufficiali o soldati sono stati condannati a morte, ai lavori for-
               zati o all'internamento. La  modicità della cifra, paragonata a quella delle
               lagnanze (circa  3000) può sorprendere,  ma è illuminante  segn~lare che,








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